Seicento militari britannici addestrati da altrettanti militari britannici che combattono la jihad in Siria e in Libia. Funzionari dei servizi segreti di Sua Maestà si dicono molto preoccupati.
di Franco Fracassi
«Abbiamo ricevuto notizia che molti cittadini britannici, e anche alcuni militari, sono andati a combattere a fianco della Jihad in Siria e in Iraq. E non è tutto, queste persone sono addestrate da altri militari britannici». Lo ha rivelato un a fonte della Difesa di Sua Maestà al “Daily Star”. Secondo la gola profonda, i militari britannici che combattono tra le file dell’Isil sarebbero addirittura seicento.
«Lo si capisce anche dalle tecniche di combattimento utilizzate dall’Isil, nella gestione di armi e tattiche. È chiaro che è frutto dell’ingegno dell’Esercito britannico. Da quello che so, ai terroristi viene insegnato a conservare le munizioni, a non sprecare le pallottole per obiettivi fuori dalla portata di tiro. a utilizzare fucili di precisione e altre armi a lungo raggio, a pianificare imboscate, condurre servizio di pattugliamento diurno e notturno», ha aggiunto la fonte.
Il “Daily Star” ha intervistato anche alcuni funzionari dei servizi segreti MI5 e MI6, che si sono detti «preoccupati per il numero crescente di bianchi che si sono convertiti alla jihad in Siria e in Iraq. È sempre molto difficile affrontare queste persone, perché non si comportano come tipici terroristi. Anche per questo questi strani jihadisti sono costantemente monitorati da membri del Sas (i corpi speciali britannici)».
Popoff ha denunciato in alcuni articoli come l’Isil sia stato addestrato in basi Nato in Turchia e in Libia, sia stato armato dal nuovo governo ucraino attraverso l’Arabia Saudita e le sue strategie concordate con la diplomazia di Washington (“Il patto Isil-Usa in una foto”).
I soldati dell ultima foto sono sas neozelandesi non inglesi.
Fracassi ma perché scrivi sempre stronzate?