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Varoufakis: uscire insieme dall’oscurità dell’austerity

Ecco che cosa ha detto a Presa Diretta il ministro delle Finanze di Tsipras.

di Lisa Iotti da Presa Diretta

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“Ci troviamo in una situazione da vera e propria crisi umanitaria. Ci sono persone che dormono lungo le strade, che hanno fame, persone che avevano posti di lavoro, case, persino negozi, sino a due-tre anni fa e adesso non hanno niente. Noi dobbiamo occuparci di questa crisi, immediatamente, perché non è giusto, perche’ una capitale europea che vive una crisi umanitaria cosi’ grande non ci portera’ in un Europa piu’ democratica. Questa e’ la prima priorita’”.

“La seconda priorità è che dobbiamo presentare una serie di proposte sul tavolo dell’Unione Europea, della Banca Centrale Europea, del Fondo Monetario Internazionale, per porre fine a questo circolo vizioso che noi stessi stiamo producendo, perche’ ormai la crisi umanitaria ha superato i confini della Grecia e tocca tutta l’Europa.

La terza cosa che dobbiamo fare è presentare un elenco completo di riforme per cambiare questo Paese in maniera radicale, tale per cui se anche superiamo questa crisi , la Grecia non si debba mai piu’ trovare nella situazione in cui si è trovata nel 2010”.

“Nel 2010, lo Stato greco è andato in bancarotta. E l’Europa ha risposto concedendo alla Grecia il prestito più grande di tutta la storia.

Ora, anche un bambino di 8 anni poteva capire che la storia non era destinata a finire bene. Se sei in bancarotta, significa che non sei in grado di ripagare i prestiti che ti sono stati concessi. Non può funzionare. E questo è il motivo per cui la Grecia oggi si trova in uno stato ancora peggiore rispetto al 2010. Il problema non è che l’Europa non ci abbia dato denaro a sufficienza. Il problema è che ce ne ha dato troppo e che meno del 9% di tutti questi soldi è andato alla Grecia. Tutto il resto è andato ad alimentare la finzione che stessimo ripagando il debito che non eravamo in grado di ripagare. Pertanto, ciò che noi oggi vogliamo spiegare ai nostri partner europei è che questa irrazionalità deve essere affrontata, una volta per tutte”.

“E poi gli vogliamo dire che qui e’ l’integrita’ stessa dell’Europa che e’ in gioco.

Quando si dice ad un Paese dell’Europa “dobbiamo salvarvi”, “dobbiamo mantenervi all’interno dell’euro”, che si tratti dell’Italia che lo chieda alla Grecia, della Germania che lo chieda all’Italia, perché, diciamocelo, la situazione del debito italiano è insostenibile, quando iniziamo a pensare in questo modo, l’Europa entra in un periodo di de-costruzione. Vogliamo davvero che l’Europa inizi a frammentarsi?”

“E guardate che le uniche persone che alla fine traggono vantaggio da questa de-costruzione sono Marine Le Pen, quelli di Alba Dorata qui da noi, Nigel Farage in Gran Bretagna, tutti quelli che in definitiva odiano la democrazia europea. Io quindi metterei in guardia chiunque si accinga a pensare strategicamente di amputare la Grecia dall’Europa. Perche’ questo e’ molto pericoloso. A chi toccherà dopo di noi? Al Portogallo? Cosa succederà quando l’Italia scoprirà che è impossibile restare all’interno della “giacca stretta” dell’austerity ?”

“L’uscita della Grecia dall’euro non è una prospettiva che rientra nei nostri piani, semplicemente perché riteniamo che l’Euro sia fragile. È come quando si costruisce un castello di carte. Se togli la carta greca cascano anche le altre.

L’Europa nasce per uscire per sempre dagli orrori della guerra e dei conflitti, per esplorare finalmente il terreno dei vantaggi reciproci”.

“Dei funzionari italiani , non vi dico di quale grande istituzione, mi hanno avvicinato per dirmi che sono solidali con noi, ma che non possono dire la verita’ perche’ anche l’Italia è a rischio bancarotta e temono conseguenze da parte della Germania. Una nuvola di paura negli ultimi anni ha avvolto tutta l’Europa. Insomma, stiamo diventando peggio dell’ex Unione Sovietica.

Quindi per rispondere alla sua domanda io dico: noi greci non abbiamo il monopolio della verità. Ciò che possiamo fare per il resto dell’Europa, e specialmente per l’Italia, è aprire una porticina verso la verità. Non possiamo trovare noi stessi la verità, ma possiamo aprire la porta e fare in modo che voi possiate raggiungerci. In questo modo potremo passare tutti dall’oscurità dell’attuale austerity, verso la luce di un dibattito europeo razionale e ragionevole”.

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