Il video e il testo della prima traccia del prossimo album di Wu Ming Contingent: s’intitola La tregua di Natale e si ispira alla tregua spontanea tra i soldati in trincea nel 1916
di Checchino Antonini
Ma sarebbe possibile, oggi, una tregua di Natale come avvenne spontaneamente 99 anni fa anni fa nella Valle dell’Isonzo tra italiani e ungheresi scaraventati nella prima guerra mondiale?
Scrivo questo nell’ambito di varie riflessioni di Natale comparse su Popoff in questi giorni (begli articoli di Eugenia Foddai, Maurizio Zuccari e di Elio Vittorini ripescato dal Politecnico del ’46) e dopo aver letto il blog di WuMing
che suggerisce un’anteprima del cd “Schegge di shrapnel” con la traccia, appunto, che rievoca quella tregua.
Il testo è tratto dall’intervista a un reduce cameranese della Grande Guerra, raccolta ormai trent’anni fa da Alberto Recanatini e pubblicata nel volume “Di che brigata sei? La mia ha i colori di Camerano…” (Camerano, 1994). «A quanto pare – scrivono i Wu Ming – non si trattava di un individuo “contrario alla guerra”, né di un convinto antimilitarista. Questo, secondo noi, accresce il senso del suo stupore di fronte a una tregua spontanea, decisa grazie a sguardi d’intesa, parole farfugliate a caso e lanci di regali tra opposte trincee. La testimonianza è di particolare valore perché non sono molti i documenti dove si parla delle “tregue di Natale” sul fronte italiano (qui siamo vicini a Kambreško, nell’alta val d’Isonzo), mentre assai di più si è scritto e cantato intorno alla Christmas Truce tra tedeschi e britannici, nelle Fiandre, in occasione del Natale 1914 (quella qui descritta si svolge due anni dopo)».
C’è un libro di Bruna Bianchi, studiosa della Grande Guerra, ad aver fortemente ispirato il collettivo di scrittori: “La follia e la fuga. Nevrosi di guerra, diserzione e disobbedienza nell’esercito italiano (1915 – 1918)” (Roma, Bulzoni, 2001). «E’ in quelle pagine che abbiamo letto per la prima volta questa testimonianza sulla tregua di Natale isontina del 1916».
Episodi isolati, subito travolti dalla violenza della guerra, brevi momenti che tuttavia bastarono a far crollare una percezione astratta del nemico proposta dalla propaganda: gli austriaci apparivano ugualmente laceri, affranti e affaticati, nutrivano lo stesso desiderio di pace e di riposo. Accanto alla sensazione di condividere con i soldati nemici le stesse condizioni di vita e lo stesso destino, affiora talvolta una percezione più profonda: se fosse stato possibile soffermarsi su quei sentimenti di condivisione, se del nemico si fosse udita la voce, o scorto il viso, se se ne fossero conosciuti i sentimenti, l’aggressione non sarebbe stata più possibile.» (B. Bianchi, La follia.., cit., pp. 353-354)
Saremmo capaci, 99 anni dopo, di riconoscere che gli altri sfruttati sono ugualmente laceri, affranti e affaticati?
Abbiamo trascritto il testo di La tregua di Natale come si faceva prima di internet, mandando avanti e indietro il cursore:
Arrivò Natale senza che che ce ne accorgessimo
Una mattina uno disse con sorpresa “Ma oggi è Natale”
La notizia corse di bocca in bocca lungo al trincea
E stupì così tanto il cuore indurito di tutti
Che ci mancò per quel giorno la voglia di sparare
Gli ungheresi non attaccarono
Qualcuno cominciò un canto sommesso, dapprima
Ma che dopo un po’ riempì tutta la valle
Un oggetto piovve nella nostra trincea
Pensammo che fosse una bomba a tempo
Ma era solo un pacco di sigari
Rispondemmo con un lancio di cioccolata
Qualcuno mise fuori la testa dal parapetto
E i cecchini non spararono!
Spuntarono i visi di alcuni ungheresi
Dissero timide parole in italiano senza senso, così, per parlare
Delle mani si tesero
Gli ufficiali lasciarono fare
Sconvolti essi stessi in questo clima dolce e irreale
Per una trincea avanzata in questo secondo anno di guerra
Facemmo a gara per scambiarci qualcosa,
Un po’ di vino, della frutta secca, gallette
Povere cose, come povero era il nostro Natale
E come poveri eravamo tutti noi e loro in questa guerra da ricchi
La tregua durò fino a sera ma l’indomani i comandi ci sostituirono
Assegnando il nostro reparto ad un altro settore
E poi sapemmo che anche il comando austriaco aveva fatto altrettanto … e fecero bene
Perché è sicuro che non ci saremmo mai più sparati addosso
Dopo quella tregua di Natale!!!
La domanda è la stessa dell’attacco: saremmo ancora capaci di una spontanea tregua di Natale e di giurare che non ci spareremo più addosso?
Schegge di shrapnel uscirà il 12 febbraio 2016, in formato CD e vinile grigio + CD (quest’ultimo tirato in 500 copie). Prima di febbraio è comunque possibile preordinare il disco dal sito dell’etichetta, la Woodworm di Arezzo. Insieme a CD e vinili, nella pagina dedicata a Wu Ming, si può acquistare anche L’invisibile ovunque (spedito immediatamente e scontato a 15 euro) oltre alla locandina di Claudio Madella e a molti altri materiali.