18.1 C
Rome
venerdì 19 Aprile 2024
18.1 C
Rome
venerdì 19 Aprile 2024
Homeconsumare stancaGreenpeace: ecco tutti gli imbrogli del Ttip

Greenpeace: ecco tutti gli imbrogli del Ttip

#TTIPleaks trafugati da GreenPeace svelano il pressing degli Usa per cancellare il principio di precauzione e stravolgere gli standard ambientali in nome del libero scambio. Sabato 7 tutti in piazza a Roma

di Checchino Antonini

GP NL pic

Ttip, così il pressing degli States per una corsa al ribasso negli standard ambientali, della salute e della tutela dei consumatori. Ragioni ulteriori perché sabato prossimo sia enorme la partecipazione al corteo nazionale StopTtip in programma a Roma.

I negoziati per progetto di trattato di libero scambio fra Stati Uniti e Unione europea (Ttip), in corso da oltre tre anni, vanno a rilento per differenze «inconciliabili» in molti settori, mentre la parte statunitense fa pressioni sulla controparte europea perché abbassi o aggiri i suoi paletti regolamentari sui temi della salute e della tutela dell’ambiente: è quanto sostiene anche l’organizzazione ecologista Greenpeace, che afferma di essere venuta in possesso di bozze e dichiarazioni negoziali riservate della difficile quanto vasta trattativa. Documenti che sono stati visionati da vari media, fra cui il britannico The Guardian e il francese Le Monde. Dalle 11 di stamane sono su un sito web della sezione olandese di Greenpeace, con l’hashtag #TTIPleaks (scarica)

I “Ttip papers”, per un totale di 248 pagine, sono stati dati in visione a un gruppo selezionato di media europei (Askanews in esclusiva per l’Italia), prima della loro pubblicazione. I documenti – che risalgono al marzo scorso e non sono aggiornati, dunque, con i risultati dell’ultimo “round”  negoziale di New York, la settimana scorsa – coprono più di due terzi del totale dei testi del Ttip, e svelano per la prima volta, sulla maggior parte dei settori in discussione, la posizione negoziale degli Usa, che finora era stata mantenuta sempre confidenziale (a differenza della posizione europea, in gran parte pubblica). Il Trattato serve ad abbassare, quando non a smantellare, gli standard attuali e futuri di protezione dell’ambiente e della salute applicati in Europa, e a dare alle lobby industriali e commerciali il diritto di accedere, influenzandoli pesantemente, ai meccanismi di decisione delle norme Ue fin dalle sue fasi preliminari, con un rischio evidente di stravolgimento del gioco democratico. “Una porta aperta per le lobby delle corporation” secondo Greenpeace. Evidente che gli americani sono particolarmente aggressivi e determinati nel loro tentativo di costringere l’Ue a rinunciare al “principio di precauzione” come base per la gestione del rischio nell’approccio normativo riguardo alle politiche di protezione dell’ambiente e della salute, e in particolare per la  regolamentazione delle sostanze chimiche, dei pesticidi, degli Organismi geneticamente modificati (che vengono citati nei documenti con il termine “moderne tecnologie in agricoltura” e mai con la loro sigla Ogm) etc.

“Per gli Usa, se una sostanza sul mercato presenta un rischio, quel rischio va gestito. Per l’Ue, invece, quella sostanza va evitata, e, quando è possibile, sostituita con una sostanza alternativa meno rischiosa”, ha spiegato il direttore dell’Ufficio europeo di Greenpeace, Jorgo Riss, sottolineando che “il principio di precauzione è iscritto nei Trattati Ue. Ma, sorprendentemente, non viene citato neanche una volta in queste 248 pagine, come se all’Ue non interessasse difenderlo. Così come – ha notato ancora Riss – non viene mai menzionata neanche la clausola delle ‘Eccezioni generali’ che da quasi 70 anni è predente nei trattati commerciali internazionali (art. XX Gatt/Wto), e che consente agli Stati di decidere restrizioni al commercio ‘per proteggere la vita o la salute umana, degli animali e delle piante’, e per ‘la conservazione delle risorse naturali esauribili’”. Infine, Greenpace accusa i negoziatori di entrambe le parti di avere totalmente ignorato la protezione del clima e l’accordo internazionale di Parigi scaturito dalla conferenza Onu “Cop 21″, che ha fissato l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura media globale sotto 1,5 gradi centigradi.

Jorgo Riss, direttore di Greenpeace per l’Unione europea, ha dichiarato: «Questi documenti trapelati ci consentono uno sguardo senza precedenti sull’ampiezza delle richieste americane, che vogliono che l’Ue abbassi o aggiri le sue tutele dell’ambiente e della salute pubblica nell’ambito del Ttip». Secondo l’esponente ecologista, citato dal Guardian, «la posizione europea è brutta, ma quella americana è terribile» e, secondo lui, «si sta spianando la strada a una gara al ribasso negli standard ambientali, della salute e della tutela dei consumatori». Il Ttip (Transatlantic Trade and Investment Agreement) fra l’Unione europea e gli Stati Uniti, di cui si è da poco concluso il 12mo round negoziale a New York, è concepito per essere un ambizioso trattato di libero scambio di merci, servizi e investimenti fra i due lati dell’Atlantico. Un trattato che, se andrà in porto, creerà la più grande area di libero scambio del pianeta, sommando due economie che insieme, rappresentando oltre 800 milioni di persone, ammontano già oggi al oltre il 46% del Pil dell’intero pianeta. Un trattato in cui il commercio sarebbe solo la parte minore e le cui conseguenze sarebbero gigantesche e inciderebbero radicalmente sulla vita di entrambi i continenti. Ma sul quale vi sono differenze radicali fra i due continenti nei rispettivi regolamenti in molte aree, dall’ambiente alle regole del mercato del lavoro, dalla proprietà intellettuale ai servizi finanziari.

Dai documenti, confermati nella loro autenticità da funzionari impegnati nelle trattative, emerge la rigida tattica adottata dagli americani: «Mentre l’Ue rende pubbliche le sue proposte, gli Usa si ostinano a mantenere segrete le posizioni, garantendosi così uno spazio di manovra tattico», scrive la tedesca Sueddeutsche. In un documento riservato si legge che «il governo americano si affretta a chiarire che i progressi sui componenti di auto sono possibili solo se l’Ue si muove sulle dogane per i prodotti agrari», riferisce ancora la Sueddeutsche.

L’accordo commerciale Ttip in fase di negoziazione tra l’Ue e gli Stati Uniti potrebbe portare al disastro l’agricoltura europea, ha spiegato un nuovo rapporto «Contadini europei in svendita – I rischi del Ttip per l’agricoltura europea», redatto da Friends of the Earth Europe e pubblicato in Italia in collaborazione con l’associazione Fairwatch. Il rapporto analizza tutti gli studi più recenti di impatto economico del Trattato di partenariato transatlantico sul settore agroalimentare europeo e osserva come il Ttip possa rappresentare per esso una vera e propria minaccia. Il Ttip, secondo il rapporto, aumenterà le importazioni dagli Stati Uniti, con un vantaggio per le grandi imprese Usa fino a 4 miliardi di euro, mentre avrà pochi benefici e per pochissimi grandi produttori europei, la maggior parte del settore industriale Secondo lo studio, mentre il contributo dell’agricoltura al Pil europeo potrebbe diminuire dello 0,8%, con conseguente perdita di posti di lavoro, quello statunitense aumenterebbe dell’1,9%.

Per questo la Campagna stop Ttip Italia sarà in piazza a Roma il 7 maggio a partire dalle 14.00 (Concentramento Piazza della Repubblica) e organizzerà in città un «Free Ttip Market» dove sarà possibile assaggiare e acquistare il cibo tipico delle regioni italiane.

Roma 7 maggio 2016
ore 14.00 ritrovo in Piazza della Repubblica

dalla mattina in PIAZZA SAN GIOVANNI

TTIP FREE BIO&ECO MARKET, LEZIONI IN PIAZZA, INFO

e per finire… CONCERTONE!

Roma, 7 maggio – l’appello
STOP TTIP – APPELLO MANIFESTAZIONE 7 MAGGIO @ROMA-1

Per informazioni e adesioni
stopttipitalia@gmail.com

Aiutaci a sostenere la campagna di finanziamento dal basso #StopTTIP

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento, prego!
Inserisci il tuo nome qui, prego

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Alloisio, Flaco Biondini e le partigiane

Il cantautore genovese e in chitarrista storico di Guccini in scena con "Signora Libertà". Con loro il sassofonista Antonio Marangolo

Un’autobiografia danzante

Genova, Chotto Deshm del coreografo Akram Khan chiuderà la decima edizione di Resistere e creare

Il Carro del principe, un viaggio durato 27 secoli

Inaugurata nel museo di Fara Sabina la sala del carro di Eretum. Dalla Sabina alla Danimarca e ritorno

Fotografare per immaginare

Marchionni e Scattolini, itinerari del reportage poetico al museo Ghergo di Montefano

Il malgusto ai tempi del consumo

Food porn, oltre la satira del cibo spazzatura: Andrea Martella torna in scena con Hangar Duchamp