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Ruspe a Pescara sui senegalesi. Salvini lo dice, il Pd lo fa

Questa notte il sindaco Pd di Pescara ha avviato lo sgombero del mercatino dei senegalesi. Il blitz notturno scatena l’indignazione sui social. E l’esultanza di Forza Nuova

di Alessio Di Florio

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Mezzanotte esatta. Con una precisione degna del miglior orologio svizzero, il sindaco PD di Pescara ha firmato l’ordinanza esecutiva di sgombero del mercatino dei senegalesi. Una notizia di cui, fino a ieri, neanche Sel (presente in maggioranza) aveva conferme ufficiali. Ne aveva già avuto notizie, invece, Forza Nuova che chiamava all’adunata per assistere allo sgombero. E infatti, questa notte, durante il blitz i forzanovisti erano presenti ad assistere a quella che hanno definito una loro “storica e straordinaria” vittoria.

Così come accaduto l’estate scorsa, quando lo sgombero fu annunciato e poi fermato all’ultimo, Pescara per alcune ore è tornata a somigliare in maniera impressionante alla Bologna di Zangheri, con centinaia di militari provenienti anche da altre regioni. Ma che non sono giunti per una mega operazione contro mafie e racket, in una città tra l’altro (come ha evidenziato nel febbraio scorso l’Associazione Antimafie Rita Atria) ai primi posti nazionali delle classifiche nazionali per le estorsioni, ma per eseguire lo sgombero di un mercatino.

In occasione del precedente annuncio di sgombero, Sinistra Anticapitalista Abruzzo criticò duramente questa soluzione di “soluzione” per il mercatino e chiese “l’iniziale soddisfazione di Forza Nuova per l’ordinanza di sgombero, non turba minimamente chi si presenta come rappresentante della sinistra cittadina? Un tavolo da cui è uscita una soluzione che caccerà via 3 migranti su 4, davanti a tutto questo, li soddisfa?” Domande rivolte, chiaramente, a Sel e – ancor di più – in attesa di risposta dopo i fatti delle ultime ore. Il comunicato più duro nei confronti dell’Amministrazione probabilmente fu quello della Croce Rossa, che chiese apertamente all’Amministrazione di cambiare orientamento cercando “soluzioni alternative e decisamente più dignitose” senza perdere il senso di umanità verso una comunità che si sta integrando pacificamente nel tessuto sociale di Pescara. Dopo una manifestazione di protesta, l’amministrazione nell’estate scorsa tornò indietro su uno sgombero immediato e convocò un tavolo che avrebbe dovuto portare allo spostamento del mercatino, in un luogo già individuato. Il ricollocamento è rimasto sulla carta, mentre da stanotte lo sgombero è diventato realtà.

Riportiamo il comunicato delle scorse ore (precedente all’avvio del blitz alle 4.00 stanotte) di Maurizio Acerbo e Corrado Di Sante di Rifondazione Comunista che riassume la vicenda.

SALVINI LO DICE, IL PD LO FA!
Con il plauso di Forza Nuova.

Ci volevano il sindaco Marco Alessandrini e il Pd per dare seguito agli sproloqui di Salvini. Il sindaco di Pescara fa propria la “politica della ruspa” per sgomberare il mercatino dei senegalesi.

A distanza di 9 mesi dalla scellerata ordinanza mai ritirata, emessa negli stessi giorni delle ordinanze “fantasma” sulla non balneabilità, l’amministrazione comunale non è stata in grado di allestire un’area alternativa, come si era impegnata pubblicamente a fare con le associazioni e i sindacati. Ricordiamo che solo grazie alla tempestiva azione di Rifondazione Comunista e delle associazioni dei migranti in piena estate siamo riusciti a far retrocedere amministrazione e questura dallo sgombero. Troviamo fuori luogo le dichiarazioni del sindaco perché era la sua amministrazione che avrebbe dovuto individuare un percorso prima di procedere alla firme delle ordinanze. Lo ha fatto tardivamente e senza nemmeno concretizzarle.
Vogliamo ricordare che era stato a suo tempo l’attuale segretario cittadino del PD in qualità di assessore al commercio a collocare il mercatino temporaneamente nella zona dove si trova attualmente e che ancor prima il centrodestra aveva offerto ai senegalesi la collocazione nell’area di risulta. Era quindi compito delle stesse amministrazioni trovare una soluzione, ovvero allestire uno spazio alternativo. Ora siamo alla situazione per cui si susseguono voci di imminente sgombero reso possibile dal fatto che Alessandrini non ha mai revocato le due ordinanze estive.

Forza Nuova deve avere rapporti molto stretti con le forze dell’ordine o il Ministero dell’Interno se annuncia una manifestazione di sostegno allo sgombero per stasera con un trionfalistico appello: “dopo due decenni Pescara tornerà ad appropriarsi di una porzione di territorio per troppo tempo sfuggita a legalità e civiltà”.

È indicativo che a realizzare il programma di Forza Nuova siano le ordinanze di sgombero coattivo del mercatino dei senegalesi di un sindaco sostenuto da PD e SEL.

Il centrosinistro ha sbloccato interventi edilizi di potenti privati nelle aree portuali ma non è riuscito a sistemare dignitosamente una comunità che vive in città da anni con cui aveva assunto impegni.

Chiediamo al sindaco di revocare ordinanza e al suo partito che governa tutti i livelli istituzionali (Comune, Provincia, Regione, governo nazionale) di fermare blitz almeno per non dare l’idea che della loro coalizione fa parte anche Forza Nuova.

Solidarietà alla comunità senegalese.

L’Associazione Antimafie Rita Atria e PeaceLink Abruzzo in un comunicato stampa hanno posto alcuni interrogativi ai promotori dello sgombero, affermando che lo si può liquidare “parlando solo di legalità”. Ai “rappresentanti della sinistra cittadina” le associazioni hanno posto la domanda se la “militarizzazione della città” e la “soddisfazione e plauso dell’estrema destra” non ha suscitato “turbamento”. Concludendo il comunicato chiedendo se “partirà quindi già nelle prossime ore un enorme giro di vite nei confronti delle centrali della contraffazione? Se, come riportato da dichiarazioni ufficiali, merce contraffata c’era da dove proveniva? Chi sono i fornitori?” e stia “partendo il più vasto giro di vite, la più massiccia operazione anticrimine della storia d’Abruzzo?”. In serata il sindaco ha affermato ai microfoni della Rai che si è dovuto muovere davanti a “ombre della camorra”, paragonando l’area di risulta dove si trovava il mercatino dei senegalesi a Scampia. Le due associazioni, davanti a queste dichiarazioni, hanno ribadito i loro interrogativi, ricordando tra l’altro che quella soluzione per il mercatino era stata trovata dalle istituzioni. Ma, in queste ore, “la comunità senegalese sta pagando il prezzo più alto possibile, gli unici finora…”. PeaceLink e Associazione Antimafie Rita Atria ricordano che in questi anni tantissime sono state le denunce delle presenze mafiose in Abruzzo, ma “da larga parte del mondo istituzionale” si è “continuato a sentir parlare di Abruzzo regione felice, di minimizzazione e mai una vera totale presa di coscienza e in carico” della situazione regionale. In conclusione, quindi chiedono se “oltre a far esultare l’estrema destra, e a mostrare il volto della repressione nei confronti di una comunità che, come ha evidenziato l’estate scorsa la Croce Rossa, “cerca di integrarsi pacificamente”, reparti speciali giunti da fuori, immensi dispiegamenti di uomini e mezzi proseguiranno anche su tutto questo, compresi colletti più o meno bianchi? Sta quindi partendo il più vasto giro di vite, la più massiccia operazione anticrimine della storia d’Abruzzo?”

 

Alessio Di Florio

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