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Grecia, quinto sciopero generale dell’era Tsipras

Entro domenica il parlamento greco dovrà approvare nuove misure di austerità. Tsipras in tv annuncia una mancia natalizia per le pensioni minime ma il paese si blocca ancora per uno sciopero generale

di Francesco Ruggeri

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Il premier greco Alexis Tsipras ha annunciato ieri sera in tv che il suo governo spenderà 617 milioni di euro in ‘una tantum’ ai pensionati con i redditi più bassi. Tsipras ha ricordato che la decisione avviene dopo che la Grecia ha superato i suoi obiettivi di surplus primario per il 2016, «fedeli al nostro impegno a sostenere i più deboli». In verità, fedeli agli impegni dettati dalla Troika. L’assegno, una sorta di tredicesima, interesserà 1,6 milioni di pensionati che guadagnano meno di 850 euro al mese. Il premier ha anche detto che non scatterà l’aumento dell’Iva per le isole del nord Egeo più colpite dalla crisi dei migranti. Il surplus primario greco nel 2016 ha raggiunto l’1,1% del Pil, contro lo 0,5% previsto dal piano di salvataggio. Tsipras ha salutato il via libera dato lunedì dall’Eurogruppo alle misure a breve termine sull’alleggerimento del debito ellenico, allo scopo di far riguadagnare al Paese l’accesso al mercato. Tra queste c’è una rimodulazione delle scadenze del debito con i fondi salva-Stati Efsf e Esm, e una riduzione degli interessi. Nemmeno una parola per i cortei che si sono svolti nel pomeriggio ad Atene e sull’ennesimo sciopero che, proprio ieri, ha interessato per 24 ore i dipendenti pubblici in Grecia contro le misure di austerità. Stop di trasporti, scuole e ospedali, dove hanno funzionato solo i presidi d’emergenza. Lo sciopero è stato confermato nonostante la decisione dei creditori questa settimana di concedere alla Grecia una serie di misure a breve termine per l’alleggerimento del debito. Il governo greco sta ancora negoziando una serie di tagli alla spesa che prevedono la rimozione delle misure di protezione per il settore privato.

Lo scenario resta drammatico, con migliaia di persone costrette alla disoccupazione che ormai tocca il 23,4% e col potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti ridotto di un terzo.

In ogni famiglia c‘è qualcuno depresso. Ci sono enormi difficoltà non solo a livello economico ma anche nella sfera sociale. Le pensioni sono state ridotte del 40%. La possibilità di rivedere l’accordo tra il governo e le banche nel senso di far crescere l’austerità ha messo in allarme i sindacati greci che temono nuovi tagli ai salari e alle pensioni e per questo hanno intensificato le proteste.

E’ stato il terzo sciopero generale di 24 ore in un anno.

Atene nel 2017 dovrà pagare crediti significativi ma senza una riduzione del debito e un aumento del surplus primario non sarà in grado di far fronte alle necessità nonostante le nuove misure di austerità che hanno scatenato la risposta sindacale. Gli ospedali, da dove emigrano perfino i medici verso il Nord Europa, garantiscono solo le urgenze e i servizi minimi.

Da gennaio 2015, quando il premier Alexis Tsipras è andato al governo, questo è il quinto sciopero indetto contro le politiche economiche dell’esecutivo che deve approvare ancora nuove misure di austerità su pensioni e aumenti di tasse per garantire un surplus di bilancio primario che lo stesso Fmi giudica esagerato e una nuova regolamentazione del mercato del lavoro in chiave ancora più flessibile. I creditori sono arrivati a ideare una nuova misura per costringere il debitore mediterraneo, sempre sull’orlo del default, a rispettare i patti sottoscritti: “l’austerity preventiva”, clausole che dovrebbero scattare automaticamente se non venissero raggiunti gli obiettivi di surplus primario concordati (3,5% del Pil nel 2018).

Inoltre i creditori internazionali del paese – l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale – vogliono che la Grecia revisioni la legislazione interna sul mercato del lavoro per rendere gli scioperi paralizzanti meno probabili e facilitare i licenziamenti.

Un nuovo bilancio che contiene circa un miliardo di euro di tassazione supplementare su elementi tra cui auto, servizi di telefonia fissa, pay TV, carburante, tabacco, caffè e birra sarà approvato dal Parlamento entro domenica.

La spesa pubblica per gli stipendi e le pensioni sarà invece tagliata di 5,7 miliardi di euro il prossimo anno.

I sindacati protestano anche contro la raccolta di circa 2 miliardi di euro in privatizzazioni in programma per il 2017, inclusi 1,2 miliardi provenienti dalla vendita degli aeroporti regionali.

Già enorme, il debito della Grecia dopo tre salvataggi consecutivi è sulla buona strada per raggiungere un ammontare monstre di 315 miliardi di euro, circa il 180% della produzione interna lorda del Paese quest’anno, secondo gli ultimi dati dell’UE.

I manifestanti si sono scontrati con le forze di polizia più volte negli ultimi mesi. La scorsa settimana, i dimostranti con disabilità fisiche hanno protestato contro i tagli del governo ai loro assegni di invalidità mensili e alle pensioni.

Il primo ministro Alexis Tsipras si augura un raggiungimento di un accordo entro la fine dell’anno affinché i titoli di debito del paese possano essere inclusi nel programma di acquisto di bond della Banca Centrale Europea.

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