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Genova in Comune, c’è sinistra in città?

Nasce Genova in Comune. “Alternativi a centrosinistra, centrodestra e M5s”. Lavori in corso per rilanciare la città “dal basso”.

da Genova, Giampaolo Martinotti

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Oggi pomeriggio in una delle sale di palazzo Tursi, sede del comune di Genova, è nata una lista civica nettamente di sinistra e senza le ambiguità dell’antipolitica. Un progetto condiviso che, partendo dal basso e ispirandosi alle virtuose esperienze di governo delle città “ribelli” di Napoli, Messina e Barcellona, punta a raccogliere in sé movimenti, organizzazioni politiche e associazioni già all’opera sul territorio. Nel capoluogo ligure si è parlato di un candidato sindaco e di una lista essenzialmente “alternativi a centrosinistra, centrodestra e M5s”.

Il processo che nelle scorse settimane ha portato alla nascita di questo nuovo percorso a sinistra, al quale peraltro ha già aderito qualche dirigente di Rifondazione comunista, prende spunto dall’esperienza della Federazione della Sinistra che si è opposta alle sciagurate politiche del sindaco Doria, l’unico tra gli “arancioni” a poter fare a meno del Pd soltanto lo avesse voluto, il più deludente di quella leva di primi cittadini che cinque anni fa avevano promesso di tirare fuori “le sinistre” dalle secche in cui erano state spinte dalla disastrosa stagione del governo Prodi. E se la bocciatura della delibera che voleva privatizzare l’Amiu è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso in cui sguazzava la sua Giunta, Marco Doria ha gettato ormai la spugna da tempo, annunciando sei mesi prima della scadenza del suo primo mandato che non proverà neppure a correre per la riconferma.

A distanza di pochi mesi dalle prossime elezioni comunali si intravede un percorso che, seppur ancora nella sua fase embrionale, ha tutte le intenzioni di sviluppare un’alternativa politica e sociale credibile, in grado di ridare dignità e prospettive future a una città che è stata letteralmente martoriata dalle politiche neoliberiste e dalla globalizzazione. Per Antonio Bruno, attuale consigliere comunale della FdS, “è necessario avere un quarto polo alle prossime elezioni” con le idee chiare sull’opposizione alle privatizzazioni e agli accorpamenti, che mantenga sempre uno sguardo attento alle delicate “questioni urbanistiche cittadine che ci hanno caratterizzato. “Ci batteremo per restituire ai cittadini i servizi pubblici svenduti – dalla Giunta Doria – ai privati”. E per quel che riguarda possibili alleanze future, Bruno è parso molto deciso: “il M5s su scala nazionale è ormai un partito-azienda che segue politiche sbagliate. A livello locale, in passato, abbiamo avuto una certa collaborazione – non politicista ma tematica – con gli ex-grillini di Effetto Genova, e molto spesso abbiamo votato allo stesso modo. Forse sarà possibile, e logico, mantenere aperto un certo tipo di dialogo”.

Danilo Zannoni, tra gli altri rappresentanti presenti alla conferenza stampa, ha elencato i punti programmatici fondamentali – da arricchire strada facendo – che rappresentano la base di una proposta per rilanciare la città, il lavoro, la scuola e il welfare territoriale: “audit sul debito pubblico genovese e censimento di tutti i beni comunali; lotta all’evasione; stop alle privatizzazioni (caso Amiu-Iren) e alle grandi opere inutili (Tav-Terzo valico, Gronda e nuovo Galliera); rilancio del welfare cittadino, tutela della salute pubblica, assistenza e mobilità; mantenimento delle attività produttive e della natura pubblica del porto; valorizzazione delle produzioni locali; blocco della proroga sulle slot machine.

Mentre Giacomo Marchetti ha parlato di partecipazione dal basso e di proteste sociali, sottolineando “l’attenzione agli ultimi sul modello Barcellona” e l’importanza di “rompere il patto di Stabilità per creare posti di lavoro, assumendo – per esempio – i precari della scuola”, Simonetta Astigiano ha ricordato le mobilitazioni in programma per l’8 marzo. “Domani sosteniamo lo sciopero globale delle donne, perché i tagli al welfare e ai servizi sociali le colpiscono doppiamente e in prima istanza. È incredibile che non si possa far rispettare la legge 194; in Italia gli obbiettori rappresentano il 76% dei medici all’interno degli ospedali pubblici. C’è bisogno di più consultori e centri antiviolenza!”.

Genova in Comune dunque ha tutte le potenzialità per divenire la voce delle fasce più deboli della popolazione, dei cittadini in difficoltà, degli abitanti delle periferie marginalizzate, delle minoranze e dei migranti. Nel corso delle prossime settimane al progetto potrebbero aggiungersi altri soggetti politici e sociali già attivi all’ombra della Lanterna, mentre tra aprile e maggio il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, dovrebbe essere a Genova per sostenere la lista. “Alle elezioni amministrative ci saremo”, conclude Antonio Bruno.

Il nome del candidato sindaco sarà individuato attraverso una serie di assemblee pubbliche già fissate nell’arco delle prossime settimane. Il primo appuntamento aperto al pubblico è in programma per sabato 11 marzo dalle ore 10 presso i locali che tradizionalmente ospitano Music for Peace.

1 COMMENTO

  1. Rifondazione Comunista non ha aderito , solo qualche Compagno che partecipa in via del tutto personale alle riunioni . Il Partito ha deciso di andare da soli e ha stilato già il programma e a breve si inizierà con la raccolta firme . Per la precisione !

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