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Fascisti tra le macerie, no alla gita di Casapound a L’Aquila

L’Aquila è contro il corteo neofascista. Casapound cerca il suo quarto d’ora di visibilità manifestando nella città dei Nove Martiri

Oltre venti associazioni e gruppi dell’Aquila e provincia hanno sottoscritto un appello contro Casapound, organizzazione della destra estrema che il 25 marzo terrà nel capoluogo abruzzese una manifestazione nazionale [qui le strade chiuse] contro l’Europa.

Mentre le destre sovraniste sfileranno domattina a Roma, in occasione dei 60 anni del Trattato di Roma, Casapound ha invece scelto il capoluogo abruzzese per manifestare, a un centinaio di km dal meeting dei leader europei nella Capitale, si dice per l’imbarazzo di condividere un corteo con i cugini-rivali di Forza Nuova.

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Casapound, un’organizzazione i cui membri si autodefiniscono ‘fascisti del terzo millennio’ e che da anni si distingue, nelle città italiane nel praticare pestaggi e aggressioni ai danni di cittadine/i straniere/i, omosessuali, di sinistra, ha indetto per il 25 marzo un corteo nazionale all’Aquila, dal titolo “Italia sovrana”.

Non vogliamo dare più importanza ai neofascisti di quanta (non) ne abbiano in Abruzzo e in particolare all’Aquila. Ma siamo antifascisti/e convinti/e, perché viviamo nella città dei Nove Martiri, i primi giovani eroi della Resistenza armata al nazi-fascismo, dei martiri di Filetto e di Onna, perché L’Aquila combatte ogni giorno contro i fascismi e ad essi si oppone. Soprattutto in un giorno in cui sappiamo quanto sarà importante manifestare contro le politiche di austerità europea a Roma, dove verranno celebrati – dovremmo dire commemorati – i 60 anni del Trattato di Roma.

Noi ci opponiamo all’Europa delle banche e dei burocrati, ma anche a quella dell’impoverimento delle popolazioni e dei muri, gli stessi che i neofascisti vorrebbero innalzare con idiote argomentazioni suprematiste. Ci battiamo per un’Europa diversa che sia continente di pace che affermi la giustizia tra i popoli contro i conflitti e l’industria delle armi. Ci battiamo per una svolta radicale della politica economica e sociale dell’UE. Ci battiamo per una politica dell’accoglienza e dell’integrazione, unico vero strumento contro integralisti e terroristi.

Chiediamo che il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, si esprima per ribadire che L’Aquila è antifascista e antirazzista e mettendo in guardia dalle forme di apologia del nazifascismo che stanno tornando: la nostra città non merita di diventare teatro per parate di nostalgici del ventennio che oltraggiano gravemente la memoria aquilana dell’occupazione e delle stragi nazifasciste. E gli/le aquilani/e sapranno dare con la loro indifferenza e la loro distanza, la migliore dimostrazione di dignità, di intelligenza e di coraggio.

Chiediamo infine a tutti/e di difendere attivamente i valori della democrazia, della libertà, del rispetto dell’altro contro ogni rigurgito fascista, contro i germi di odio, intolleranza, esasperazione nazionalistica e xenofobia. Noi aquilane/i, di nascita e di “adozione”, abbiamo una città ancora da ricostruire, e in questo momento più che mai i valori hanno importanza.
Ricostruiamo una città migliore, cancelliamo il fascismo.

Firmatari (in aggiornamento):
3e32/CaseMatte, ArtQuake/Asilo Occupato, ArciGay Massimo Consoli L’Aquila, ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti), Collettivo FuoriGenere, Casa delle donne L’Aquila, Link Studenti Indipendenti L’Aquila, UDS L’Aquila, UDU L’Aquila, Artisti Aquilani, Comunità XXIV Luglio, 180 Amici, Circolo Arci Querencia, Arci Servizio Civile L’Aquila, Arci territoriale L’Aquila, Associazione Bibliobus, Sinistra Anticapitalista, Appello per L’Aquila, Collettivo AltreMenti Valle Peligna, Dabadub Sound System

#25M

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