Pasok e Nuova democrazia sono crollati. Il leader di Syriza, ormai primo partito in Grecia, subito nuove elezioni nazionali.
di Checchino Antonini
Il leader di SYRIZA, Alexis Tsipras, pensa che le elezioni nazionali nel suo paese, la Grecia, debbano aver luogo «non appena possibile». Tsipras lo ha detto all’ora di pranzo al presidente della Repubblica Karolos Papoulias.
Syriza, il partito della sinistra radicale greca, dopo il successo alle amministrative di sette giorni prima, ha avuto alle europee il 26,6% dei voti , contro il 22,7 per cento di Nuova Democrazia, la destra cosiddetta democratica. Il Pasok, compare greco del Pd, s’è fermato all’8% e, con questi numeri le larghe intese greche avrebbero un terzo dei seggi in meno. «Questo significa che c’è una grande disarmonia tra la volontà pubblica e la rappresentanza in Parlamento», ha detto Tsipras, aggiungendo che Nuova Democrazia e Pasok avevano visto cadere la loro quota di 11 punti percentuali rispetto alle elezioni nazionali giugno 2012.
«Dovremmo andare a elezioni nazionali il prima possibile, in modo organizzato e tranquillo per ripristinare la normalità democratica perché il primo ministro Antonis Samaras e il suo governo non hanno più un mandato per prendere decisioni contro il popolo greco per gli anni a venire», ha spiegato Tsipras riferendosi in particolare alla questione della riduzione del debito. I negoziati sulla questione tra la Grecia e i suoi partner della zona euro devono iniziare dopo l’estate. Samaras, secondo Syriza, non dovrebbe più adottare misure di austerità o privatizzare le aziende idriche pubbliche o nominare un nuovo governatore della Banca di Grecia o un commissario europeo senza l’approvazione di Syriza.