Paul Auster si mette sotto la lente e sorprende i suoi lettori con l’ultimo romanzo, ‘Notizie dall’interno’: un «Atlante illustrato delle felicità prime».
di Antonio Coletta
Per pubblicare un libro come Notizie dall’interno si deve vantare parecchio credito nei confronti di lettori ed editore.
Come nel precedente Diario d’inverno, Paul Auster, ormai prossimo ai settant’anni, si racconta scrivendo in seconda persona: non è chiaro se Auster si dia del tu per empatizzare con il lettore, per separare il giovane Paul da quello attuale o perché scrive solo per se stesso.
Notizie dall’interno è un’autobiografia talmente disorganica e frammentaria che il lettore potrebbe quasi non curarsi dell’ordine delle pagine: due capitoli – il primo e il terzo – sono composti da ricordi dello scrittore, note ed appunti sparsi; un altro – il secondo, il più piacevole – serve a raccontare due vecchi film (per la precisione, Radiazioni Bx: distruzione uomo e Io sono un evaso); il quarto ed ultimo ad illustrare i capitoli precedenti.
Auster, nelle prime pagine, afferma di aver scritto questo Notizie dall’interno perché «ti senti in dovere di provarci. Non perché ti reputi un oggetto di studio prezioso o fuori dal comune, ma proprio per l’esatto contrario, perché ti consideri uno come tanti, uno come tutti».
L’autore pecca in modestia: sa benissimo di non essere uno come tanti e che a pochi altri al mondo sarebbe concesso di veder stampata un’opera del genere.