Chi andrà a Bruxelles con lei e Maltese, Furfaro o Forenza? Lo deciderà un sorteggio. Vendola s’è deciso: con il Gue di Tsipras per parlare a Schultz ma in Sel è subbuglio.
di Checchino Antonini
«Rispetterò la decisione di Barbara Spinelli quando saprò cosa ha deciso», così il leader di Sel Nichi Vendola sul possibile arrivo dell’europarlamentare a Bruxelles. Rispetto all’ipotesi che Alexis Tsipras indichi Spinelli quale vicepresidente del Parlamento europeo, Vendola aggiunge: «Penso che sia indelicato da parte mia mettermi nei panni di Tsipras, che saprà fare la sua partita. Ma sarebbe importante e significativo un fatto del genere». Sarebbe proprio il leader di Syriza, infatti, a premere sulla figlia di Altiero Spinelli perché ricopra la carica che spetta al Gue nel prossimo parlamento europeo il cui edificio principale è dedicato proprio al firmatario del manifesto di Ventotene. «Il Tuo ruolo e la Tua presenza sono più importanti e decisivi in questo momento che non nel periodo della presentazione della Lista», scrive in una lettera il capo di Syriza che ieri ha visto Vendola volato a Bruxelles con Fratoianni e col responsabile Esteri di Sel, Scotto, per vedersi anche con Schultz.
In ballo c’è il seggio che la Spinelli dovrà comunque lasciare visto che è stata eletta in due delle circoscrizioni. Dovesse farlo al Centro le subentrerebbe il sellino Furfaro, se succedesse per il Sud allora ne prenderebbe il posto Eleonora Forenza di Rifondazione. Così la rinuncia alla rinuncia, ormai certa, rischia di far saltare l’esperienza della lista Tsipras anche se la modalità che la Spinelli e i garanti della lista hanno scelto potrebbe essere quella del sorteggio. Già le prime esternazioni (sulla priorità di un dialogo col Pd) dell’altro eletto, Curzio Maltese, editorialista della Repubblica, che ha preso il posto del rinunciatario Moni Ovadia, hanno contribuito a gettare nello sconforto la comunità politica che solo poche ore prima aveva festeggiato il superamento del quorum.
Lo scrittore Christian Raimo, dal suo blog sul Post osserva: «Ma c’è un rischio più evidente di cui spero che Spinelli si renda conto: quello di buttare il bambino di questa esperienza politica senza nemmeno la scusa dell’acqua sporca».
Intanto pare che la notizia sia la scelta di Vendola di stare nel Gue, con la forza di Tsipras ad «incalzare il partito del socialismo europeo», secondo una rimessa a punto di quella teoria della “terra di mezzo” tra il Pse (a cui Sel aveva chiesto l’adesione) e la sinistra radicale che Sel vorrebbe superare. Ma all’interno di Sel non mancano confusione e maldipancia. La prova è lo sfogo di Claudio Fava, che definisce «gravi» le dichiarazioni di Vendola e parla di «un cambio di rotta irresponsabile». E’ un film tutto interno a Sel e legato sia alle manovre per la successione sia all’ipotesi di Gennaro Migliore di un soggetto unico tra Sel e Pd: «Le dichiarazioni di Fava – replica Scotto – sono evidentemente frutto di informazioni parziali rispetto alla natura dei colloqui avvenuti oggi a Bruxelles» che volevano solo mantenere «aperto un dialogo tra le famiglie progressiste europee per cambiare l’agenda e chiudere con l’austerità». Anche se poi Scotto precisa che «gli eletti italiani non sono nè di Sel nè di qualcun altro ma solo dell’Altra Europa con Tsipras e dunque innanzitutto con lui si orienteranno».