Manifestazioni nelle principali città della Spagna per chiedere un referendum sul futuro della monarchia
di Marina Zenobio
In Spagna, dopo le manifestazioni di lunedì scorso nelle principali città spagnole per chiedere un referendum sul futuro della monarchia, un cambiamento della forma dello Stato e che la monarchia parlamentarie ceda il passo alla repubblica, la Coordinadora 25S ha già convocato a Madrid un nuovo ‘rodea el Congreso’, per circondare il palazzo del Congresso dei deputati il prossimo 11 giugno alle 12,30. L’appuntamento coincide con il dibattito per il progetto di legge organica che renderà effettiva l’abdicazione di re Juan Carlos I. Ma altre convocazioni sono in corso, sempre a Madrid, l’8 giugno, per preparare una ‘marcia costituente’ martedì 10 alle ore 20 davanti la Puerta del Sol. ‘Mostreremo il nostro rifiuto verso una istituzione arcaica e antidemocratica che va contro l’articolo 7 della Dichiarazione dei Diritti Umani – tutti sono uguali davanti alla legge – e l’articolo 21 – tutte le persone hanno diritto di accesso, in condizioni di uguaglianza, alle funzioni pubbliche del proprio paese’ dichiarano gli organizzatori delle manifestazioni che hanno anche inviato un documento ai deputati richiedendo un ‘emendamento totale’ della legge organica di abdicazione e dichiarato aperto ‘un processo costituente democratico e repubblicano’.
Lunedì scorso, come anticipato, nelle principali città spagnole da Madrid a Siviglia, da Barcellona a Granada, Salamanca e Burgos, da Palma Di Maiorca a Mérida e Alicante, per citarne alcune, migliaia di persone hanno manifestazione in favore della repubblica e per chiedere l’indizione di un referendum perché sia il popolo a decidere se dare o no continuità alla monarchia, dopo che re Juan Carlos aveva annunciato la sua abdicazione in favore del figlio Felipe. Ad organizzare le circa 60 manifestazioni vari collettivi sociali guidati dalla Coordinadora 25S e partiti tra cui Podemos, Izquierda Unida, Equo e Esquerra Repubblicana.
‘Felipe querido, nadie te ha elegido’ (Felipe caro, nessuno ti ha eletto), ‘I Borboni alle elezioni’, ‘Transizione reale senza re’, ‘La Spagna domani sarà repubblicana’ gli slogan più gridati per chiedere un processo costituente democratico e repubblicano. Ma le manifestazioni hanno varcato i confini iberici. A Berlino centinaia di giovani, soprattutto spagnoli emigrati per motivi economici, si sono concentrati davanti la Porta di Brandeburgo reclamando una “Spagna repubblicana” e la convocazione di un referendum sul futuro della monarchia dopo l’abdicazione di re Juan Carlos. I giovani, con la bandiera della Repubblica Spagnola, proponevano anche cartelloni allusivi agli scandali di cui è stata protagonista la Casa Reale. Stesse scena e stesse richieste anche a Bruxelles dove è intervenuta la numero due di Podemos, Teresa Rodriguez, neoeletta eurodeputata.