In Spagna crescono le proteste anti-monarchia mentre socialisti e popolari fanno quadrato in difesa del re.
di Marina Zenobio
Mentre socialisti e popolari fanno quadrato in difesa del re, ieri pomeriggio in Spagna, a distanza di pochi giorni, migliaia di persone sono tornate a manifestare per chiedere un referendum attraverso cui il popolo spagnolo possa decidere che forma di Stato darsi tra monarchia e repubblica, dopo l’annuncio dell’abdicazione di re Juan Carlos in favore del figlio Felipe.
A Madrid, il corteo partito da Plaza de Cibeles, al suo arrivo alla Puerta del Sol si è trasformato in una partecipatissima assemblea cittadina per definire una data e i termini per l’indizione del referendum. Tra le numerose strutture che hanno convocato l’evento Izquierda Unida, Podemos, Equo, Confederacion de los Verdes, Izquierda Anticapitalista e Alternativa Socialista; si tratta delle stesse formazioni politiche che giovedì scorso hanno condiviso e lanciato l’appello per la mobilitazione generale per esigere il referendum, appello rivolto a tutte le forze politiche, sociali, sindacali o singoli che vogliano condividerlo. In piazza sono scesi anche altri movimenti, come Democracia Real Ya e il Movimiento 15M, eppoi la ‘Piattaforma in memoria delle vittime del franchismo’ per chiedere giustizia e verità e per accusare la monarchia, nella persona di re Juan Carlos, di essere stato connivente con il passato regime di Franco.
L’assemblea popolare alla Puerta del Sol si è conclusa a notte fonda ed ha rilanciato il prossimo ‘Rodea el Congresso’ (accerchia il Congresso), convocato dalla Coordinadora 25S per mercoledì 11 giugno, lo stesso giorno in cui la Camera dei deputati approverà il progetto di legge che regola l’abdicazione di Juan Carlos e che dovrà poi passare al Senato. Altre manifestazioni si sono tenute a Barcellona e Malaga, ma anche a Valencia dove, tra i manifestanti, c’era lo scrittore Alfons Cervera che negli ultimi anni ha centrato la sua narrativa sul recupero della memoria storica riguardo la Guerra Civile Spagnola. «Quando parliamo di repubblica – ha dichiarato alla stampa Cervera – stiamo parlando di democrazia. Questo è un momento storico e i politici e le istituzioni hanno l’obbligo di ascoltare le voci che provengono dalla strada».
Cortei anche nei Paesi Baschi dove a Bilbao sono scese in strada migliaia di persone dandosi appuntamento in tre distinti luoghi della città, al Sagrado Corazòn, alla Virgen Blanca de Vitoria e al Boulevard Donostiarra. La manifestazione organizzata da vari collettivi repubblicani hanno trovato l’appoggio dei rappresentanti politici di Ezker Anitza-IU, della Comision Obrera de Euskadi, di Ezker Batua e Podemos. Alla fine della marcia gli organizzatori hanno letto un manifesto congiunto con cui hanno chiesto «Una rigenerazione morale della vita pubblica» e riconfermato il loro impegno «a difesa dei valori repubblicani». A loro giudizio, nell’attuale congiuntura di crisi, è necessario «Un nuovo impulso democratico e sociale che conduca ad un cambiamento di valori fatti di libertà e giustizia contro i privilegi, di solidarietà contro la competitività».