Senza tregua in Brasile le proteste contro i costi del Mondiale e la brutale repressione della polizia. L’agenda ‘da Copa do Povo’
di Marina Zenobio
Mentre lunedì scorso gli ultimi biglietti venduti dalla FIFA via web sparivano in poche ore, oltre 12 mila militanti del Movimento dei Lavoratori Senza Casa (MTST – Movimento dos trabalhadores sem teto) marciavano verso lo Stadio di San Paolo Itaquerão e l’ennesimo sciopero dei lavoratori della metropolitana paralizzava la città causando un record di traffico pari a 230 chilometri di imbottigliamento alle 10 del mattino.
Per il momento lo sciopero della metro è stato sospeso a condizione però che il governo dello stato di San Paolo faccia rientrare in servizio i 42 funzionari licenziati dal ministro dei trasporti, Jurandir Fernandes, per aver partecipato ai picchetti in richiesta di migliori condizioni salariali. Altrimenti domani, giorno dell’inaugurazione del Mondiale, San Paolo subirà il blocco totale del trasporto pubblico.
Sembra ci sia stato un tentativo di accordo tra la preoccupatissima presidente Dilma Rousseff e il MTST a cui, nella speranza di disinnescare le proteste annunciate nei giorni del campionato, avrebbe promesso di far proprie le loro richiesti di migliori condizioni di vita in termini di casa, salute, educazione e contro la brutale repressione della polizia che, come già scritto su queste pagine e confermato da Amnesty International è: «un un fenomeno che esiste e il record di omicidi di polizia colpiscono soprattutto i bambini neri delle favelas».
Le promesse governative dell’ultim’ora lasciano sempre il tempo che trovano, per questo le proteste con ogni probabilità continueranno mentre la polizia per disperdere i manifestanti sta usando di tutto, manganelli, gas lacrimogeni, spray al peperoncino e idranti.
La strategia dei movimenti sociali, in quella che hanno definito ‘A Copa do Povo’ (la Coppa del popolo) si esprime in una agenda di mobilitazioni in base al calendario delle partite. Contro l’eccessivo costo del Mondiale e per velocizzare il processo di demarcazione delle terre degli indios già migliaia di persone hanno manifestato in ogni angolo del paese, e continuano a farlo anche mentre scriviamo. Per domani, giorno giorno dell’inaugurazione del campionato, il ‘Comitato popolare della coppa del popolo’ ha chiamata alla mobilitazione le popolazioni di Belo Horizonte, Brasilia e Porto Alegre, tutte città sede del Mondiale. Sempre per domani a San Paolo la Centrale Sindacale Popolare (CSP) ha convocato un sit-in sotto la sede del sindacato dei lavoratori del trasporto nel quartiere di Tatuapé, vicino alla stadio Itaquerão. Prevista inoltre una ‘grande azione contro la Coppa’ sempre a San Paolo.
Rappresentanti del MTST hanno annunciato una mobilitazione generale per la prossima settimana senza indicarne la data. Il 19 giugno, dopo la prima settimana di Mondiale, il ‘Movimento Passe Livre’ (Passaggio libero), già organizzatore a giugno dell’anno scorso delle grandi proteste contro l’aumento delle tariffe di bus e metro, ha annunciato una manifestazione per la ‘tariffa zero’.