Popoff è associazione di idee, racconti di notizie. Collettivo di giornalisti e scrittori: giornalismo, not embended
Popoff è il quotidiano online che va oltre la verità apparente. Non insegue le notizie, mira all’essenziale dei fatti, proponendo un’altra idea d’informazione. È un’associazione tra giornalisti filmaker ed esperti della comunicazione digitale; un laboratorio multimediale d’inchiesta sui processi sociali, politici ed economici, sui consumi, gli stili di vita e sull’immaginario collettivo.
Il quotidiano online è nato il primo ottobre 2012 all’interno della syndication di Globalist di cui è arrivato a sviluppare un terzo del traffico. Dalla syndication esce nel luglio del 2014 e, da allora, affronta il web con un sito nuovo: www.popoffquotidiano.it.
Da due anni raccontiamo quello che accade intorno a noi – senza filtri – dentro e fuori i confini del nostro Paese.
Due anni fa abbiamo creato un sito web sulla spinta dell’entusiasmo. Il primo ottobre 2012 eravamo sei reporter, due scrivanie e un sogno. Oggi siamo migliaia, tanti quanti ci seguono giorno dopo giorno.
Checchino Antonini quasi sociologo, giornalista e scrittore, classe 1962, da quasi trent’anni segue e racconta i movimenti sociali, i soggetti della sinistra e la “malapolizia”. Collabora dal 2015 con il settimanale Left. Ha scritto su Controcanto, Avvenimenti, TeleAmbiente, Radio Città Futura, Liberazione, Erre, Megafono quotidiano, Bandiera Rossa, InsideArt, Globalist, BlogNIagara, PostIt Roma, Retisolidali, Micromega. Ha pubblicato, con Alessio Spataro, “Zona del silenzio”, graphic novel sul caso Aldrovandi. Con le edizioni Alegre ha scritto “Scuola Diaz vergogna di Stato” assieme a Dario Rossi e “Baro” Barilli. Il suo primo libro è Zona Gialla, le prospettive dei social forum (Fratelli Frilli, 2002)
Massimo Lauria Cronista sul web, ma con le suole delle scarpe piantate sulla strada. Per errore di natura o per volere del caso è anche regista documentarista e scrittore.
Ludovica Schiaroli quarantenne di belle speranze, di buona famiglia e referenziata dopo tredici anni nella comunicazione editoriale ha trovato conforto nel vino, di cui da anni si diletta a scriverne, perciò la redazione le ha affidato la rubrica sul tema. Versatile e volenterosa si occupa anche di viaggi e attualità.
Marina Zenobio, classe 1959. Giornalista, per oltre un ventennio presso “il manifesto”. Ha collaborato con repubblica.it, la rivista “Latinoamericana” e Radio Onda Rossa. Attualmente operatrice presso il centro antiviolenza di Roma Donna LISA, si occupa di questioni di genere ma anche di America Latina. Profondamente innamorata di quella parte di mondo dove ha vissuto per qualche tempo, ha conosciuto il Nicaragua sandinista, il Salvador, la Colombia, il Brasile e soprattutto Cuba, sull’isola ha seguito un progetto per la realizzazione di una Banca del germoplasma presso l’Istituto Cubano di Ricerche sull’Agricoltura Tropicale a L’Avana. Sognava di andare in pensione ai Caraibi ma la Fornero ha detto che è ancora troppo giovane.