Accusato di aver abusato sessualmente di un quattordicenne, il vescovo Max Davis è stato sospeso dalla sua funzioni. Dovrà affrontare la giustizia australiana.
di Marina Zenobio
Dopo il nunzio apostolico di Santo Domingo, Jozef Wesolowski , un altro porporato è stato sospeso dalle sue funzioni dal Vaticano. Questa volta si tratta del vescovo Max Davis, capo della diocesi cattolica delle forze di Difesa australiane, accusato dalle autorità locali di aver abusato sessualmente di uno studente quattordicenne nel 1969, quando Davis insegnava nel collegio di San Benedetto a New Norcia, a nordest della città di Perth.
E’ stato il chierico di più alto rango all’interno della chiesa cattolica e il primo vescovo accusato di pedofilia in Australia, anche se l’Ordine Cattolico-Militare d’Australia ha affidato ad un comunicato la dichiarazione che Davis, all’epoca del reato contestato, non aveva ancora completato l’iter per il sacerdozio. Davis fu ordinato sacerdote in Australia nel 1971 e diventò il primo vescovo-militare nel 2003, la chiesa al servizio delle Forze armate del paese.
Non è il primo caso di pedofilia commesso in seno alla chiesa cattolica in Australia che, nel 2012, ha riconosciuto 620 casi di abusi sessuali su minori commessi da sacerdoti a partire dal 1930.
Sempre nel 2012, le autorità giudiziarie del Nuovo Galles del Sud accusò la chiesa di coprire questi delitti, di cercare di bloccare le investigazioni e di distruggere prove importanti al fine di evitare i processi.
Lo scandalo portò alla creazione di un commissione di inchiesta per dare risposte istituzionali alle denunce di abusi su minori commessi dalle istituzioni religione e dovrebbe presentare le sue conclusioni a dicembre del 2014.
Finora quasi 5000 persone hanno testimoniano davanti la commissione presieduta dal giudice di Melbourne Peter McClellan, raccontando le proprie traumatiche esperienze. E sono talmente tante le persone che hanno chiesto di testimoniare che il giudice ritiene improbabile che la commissione riesca a portare a termine il suo lavoro per la data fissata dal governo.