Israele attacca Gaza via mare e via aerea dopo il ritrovamento dei corpi dei tre giovani coloni rapiti il 12 giugno e, probabilmente, uccisi lo stesso giorno.
di Marina Zenobio
Alle 20.30 di ieri sera, poche ore dopo ritrovamento dei corpi dei tre giovani coloni rapiti il 12 luglio, secondo Tel Aviv da una cellula islamista legata ad Hamas, si è scatenata la vendetta via mare e via aerea di Israele sulla Striscia di Gaza. In realtà una vendetta, o punizione collettiva come è stata anche definita, iniziata subito dopo il rapimento dei ragazzi con l’operazione “Brother’s keeper” che, in due settimane, ha portato all’uccisione di 5 palestinesi, a perquisizioni e rastrellamenti con l’arresto di 450 palestinesi, nonché la distruzione di una grossa quantità di infrastrutture palestinesi da parte dell’esercito Israeliano.
Questa notte si sono registrati almeno 35 raid israeliani con bombardamenti sulla Striscia, mentre a Hebron le case dei due membri di Hamas sospettati di essere dietro il rapimento sono state demolite. Secondo quanto riportato dall’esercito israeliano, cinque missili lanciati dalla Striscia di Gaza hanno colpito il Sud di Israele, senza provocare danni.
Nella notte il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, ha parlato al telefono con funzionari statunitensi e europei e con i leader arabi al fine di prevenire ulteriori azioni israeliane contro i Territori Occupati.
Nel frattempo, come riporta l’agenzia Nena News, a Tel Aviv si starebbe consumando una rottura tra il ministro dell’Economia, Naftali Bennett, anche leader del partito ultranazionalista Casa Ebraica, e i tre ministri Yaalon (Difesa), Livni (Giustizia) e Lapid (Finanze) che si oppongono alla proposta di incrementare l’espansione coloniale nell’area di Hebron, dove sono stati ritrovati i corpi, e nel blocco di Etzion, dove i ragazzi andavano a scuola. D’accordo con Bennett anche il ministro delle Comunicazioni, Gilad Erdan, che ha chiesto nuove colonie come ritorsione
In giornata si sono registrate anche le prime aggressioni di palestinesi a Gerusalemme. Un palestinese aggredito è stato ricoverato in ospedale con gravi lesioni, un giovane israeliano di 17 anni ha lanciato gas lacrimogeni contro un tassista palestinese e sono comparsi anche i primi graffiti anti-arabi.