L’esercito ucraino avrebbe lanciato bombe al fosforo bianco sulla città controllata dai separatisti. Kiev nega. Si tratta di armi vietate dal diritto internazionale.
di Franco Fracassi
«Sembrava uno spettacolo di fuochi d’artificio, di stelle filanti. Era meraviglioso da guardare. E così i bambini sono usciti in strada, tutti con la testa in su. Poi quelle incredibili scie luminose toccavano terra e il paradiso si trasformava in inferno. Qualsiasi cosa venisse colpite dalle scie bianche iniziava a bruciare. E poi ancora bruciava. Continuava a bruciare. Per ore». Gli abitanti di Semyonovka raccontano tutti a stessa cosa, lo stesso spettacolo pirotecnico di morte. Perché le scie bianche non sono altro che bombe al fosforo, considerate dal diritto internazionale armi di distruzione di massa. Secondo Russia Today, le forza armate di Kiev starebbero tirando il fosforo bianco sulle roccaforti separatiste dell’Ucraina orientale pre spezzarne la resistenza. Il governo centrale ha smentito. Ma la rivista statunitense specializzata in armamenti e servizi segreti “Jane’s” ha confermato. Conferma anche dal quotidiano britannico “Daily Mail”.
Semyonovka è una cittadina di diecimila abitanti che si trova nell’area urbana di Slovyansk, messa sotto assedio dall’esercito ucraino dall’inizio di marzo.
Secondo Russia Today, «i bombardamenti al fosforo bianco sarebbero iniziati l’11 giugno». Jane’s parla del 13 giugno.
Il fosforo bianco è una sostanza vietata che però fa parte dell’arsenale bellico ucraino, come conferma l’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri). Il terzo protocollo della Convenzione delle armi chimiche, che riguarda le armi incendiarie, non è stato firmato da tre Paesi: Stati Uniti, Israele e Unione Sovietica (di cui faceva parte l’Ucraina).
L’arma funziona così. Il fosforo bianco a contatto con l’ossigeno presente nell’aria produce anidride fosforica generando calore. L’anidride fosforica reagisce violentemente con composti contenenti acqua e li disidrata producendo acido fosforico. Il calore sviluppato da questa reazione brucia la parte restante del tessuto molle. Il risultato è la distruzione completa del tessuto organico.
Il fosforo bianco provoca ustioni gravissime ed estremamente dolorose. I tempi di reazione su un organismo vivente sono rapidissimi, nell’ordine di pochi secondi. In caso di contatto con la pelle, l’ustione appare come necrosi di colore giallastro ed un odore caratteristico, simile all’aglio marcio. Le bruciature sono multiple, profonde e di dimensione variabile. Presentano escoriazioni e vesciche giallastre. Data l’alta solubilità lipidica, penetra rapidamente attraverso la pelle bruciando i tessuti sottostanti, spesso fino alle ossa. Le bruciature da fosforo bianco, infine, sono molto pericolose anche per l’elevato grado di tossicità delle sostanze prodotte dalla combustione.
Charles Shoebridge, funzionario di Scotland Yard britannica che si occupa di lotta alle armi chimiche ha dichiarato: «Ho guardato i video con molta attenzione, e posso affermare con quasi certezza che si tratta di bombe al fosforo. Ci sono troppi elementi che mi portano a questa conclusione per portarmi a dire che non ho dubbi. È quasi impossibile falsificare un video del genere, mostrando la cascata bianca e gli effetti sul terreno allo stesso tempo. Da quello che vedo, le bombe sono sparate da mortai o elicotteri».
«La cosa terrificante del fosforo bianco è che se ne vieni colpito bruci, e che se provi a spegnere il rogo con l’acqua le fiamme si trasformano in acido perforante. Il fosforo bianco arriva in pochi secondi a trapassarti da parte a parte, liquefacendo le ossa», ha aggiunto il detective britannico.
Non si conosce il bilancio delle vittime.
In passato il fosforo bianco, che nel gergo militare statunitense è conosciuto come Willy Pete, è stato usato in passato dalle truppe Usa durante l’assedio di Falluja in Iraq, provocando la morte di migliaia di civili, e dall’esercito israeliano, durante l’operazione “Piombo fuso” in Libano e per bombardare Gaza.