Esce oggi nelle nostre sale il nuovo capitolo della saga firmato da Michael Bay. Su Popoff la recensione.
Il trailer del film
«Il cinema di oggi è il problema. Solo sequel e remake, quelle schifezze!». Parte così, prendendo in giro se stesso il nuovo capitolo della saga sui robot venuti dallo spazio, Transformers 4 – l’era dell’estinzione. Che è un po’ sequel, un po’ reboot (più che remake) della trilogia patinata e blockbusteristica che aveva per protagonista Shia LaBeouf e Megan Fox, sostituita nel terzo capitolo dalla sconosciuta (ohibò) Rosie Huntington-Whiteley.
«La storia sta per cambiare». E Michael Bay ci prova a dare una scossa al suo costosissimo giocattolone ispirato al franchise della Hasbro, rimettendo in discussione il cast (Mark Wahlberg al posto di LaBeouf, Nicola Peltz a fare la sventolona di turno, Stanley Tucci che ricorda John Turturro) e persino le dinamiche familiari/amorose. Ma gli ingredienti sono sempre gli stessi e la pappa rischia di provocare un’insopportabile nausea.
«Il problema di essere fedeli a una causa è che la causa ti tradisce sempre». Questo nuovo Transformers sceglie sostanzialmente di rimanere fedele alla causa dei suoi predecessori, senza innovare davvero nulla, senza trovare colpi di scena efficaci, senza sfruttare appieno una sceneggiatura già scarsa di genialità e arguzie, a parte lo scambio di battute sulla legge “Romeo e Giulietta” del Texas e qualche incomprensione linguistica («Come si dice “levatevi dal cazzo” in cinese?»).
«In mezzo ai rottami prova a vedere il tesoro. Devi avere fede in quello che possiamo essere». Io c’ho provato, ad avere fede, a lasciare da parte i pregiudizi, ad aprirmi a Michael Bay e ai Transformers. In fondo, quei robot mi sono simpatici. Ma questo non è un vero e proprio film.
È un giocattolone rumoroso e prepotente, che stupra occhi e orecchie senza sosta. Le scene e gli effetti speciali sono martellate incessanti in grado di ledere la sanità mentale anche dello spettatore più avvezzo a un certo tipo di pellicole. Bay, non ti sei regolato. Centosettanta minuti di fracassamento continuo sono troppi persino per te. «Ho un bozzo in testa che sembro un personaggio di Star Trek». Ecco, io alla fine del film avevo la faccia come quella di Arnold Schwarzenegger in una famosa scena di Total Recall.
Non c’è dubbio che quest’era dell’estinzione sarà l’ennesimo record di incassi al botteghino in un mese cinematografico (quello di luglio) che languisce e soffre, mentre tira avanti tra horror estivi, ennesimi sequel e qualche commediola (sempre estiva). L’era dei robot di Bay si sarebbe dovuta estinguere al primo capitolo per rimanere un buon esperimento/blockbuster. «Voi bastardi liberi vi siete tirati addosso l’estinzione». Già, un’estinzione che ha tutta l’intenzione di durare a lungo.
«Un difetto è un totale fallimento». E se il difetto non è nei guadagni, allora si va avanti. Perché in certi casi non conta fare cinema: conta fare “industria”. E allora, avanti: a fracassare timpani e qualcos’altro che ho la buona creanza di omettere.
«Ci rivedremo ancora Prime perché sono tornato». È una minaccia? In tutti i sensi. Anche a quei bastardi liberi che credono di scegliere un buon film di fantascienza.
Non si può fermare la tecnologia. Si può provare, però, a fermare lo scempio di alcuni sequel/remake/reboot del cinema di oggi. Quelle schifezze.
TRANSFORMERS 4 – L’ERA DELL’ESTINZIONE
Con Mark Wahlberg, Stanley Tucci, Kelsey Grammer, Nicola Peltz, Jack Reynor.
Titolo originale: Transformers: Age of Extinction
Fantascienza, 167 min.
USA, 2014
Uscita mercoledì 16 luglio 2014
Voto Popoff: 1,5/5
da vedere se: siete fan dei Transformers e non ve ne importa nulla di opinioni negative
da non vedere se: pensate che sia l’ennesimo sequel, un tantino più orribile degli altri
“È un giocattolone rumoroso e prepotente, che stupra occhi e orecchie senza sosta.” un rave-film di fantascienza…