Stavano giocando a calcio, colpiti senza preavviso. Oggi Israele “concede” 6 ore di tregua “umanitaria”
Ieri pomeriggio un drone israeliano ha colpito la spiaggia di Gaza City provocando la morte di 4 bambini (tra i 9 e gli 11 anni), il ferimento di altri 5 e di diversi adulti. Il drammatico bilancio delle vittime palestinesi sale così a 227 morti e 1685 feriti. I bambini stavano giocando a pallone.
Secondo l’Afp, che alloggia nell’hotel di fronte alla spiaggi di Gaza City, dove si è compiuto l’ultimo massacro, un primo attacco israeliano è avvenuto alle 15 e ha spinto bambini e adulti a disperdersi sulla spiaggia e a vedere cos’era successo. Altri due attacchi consecutivi hanno colpito la folla mentre correva sulla spiaggia, con capanne che prendevano fuoco e bambini terrorizzati che gridavano che c’erano morti e feriti. Secondo l’Afp, gli attacchi sembravano provenire dalla marina israeliana che mirava a una zona di piccole baracche usate dai pescatori. Diversi bambini sono corsi nell’hotel dove risiedono i giornalisti delle più importanti testate occidentali chiedendo aiuto: secondo i giornalisti, almeno tre di loro avevano ferite da scheggia sul corpo. Le ambulanze hanno evacuato l’hotel e la spiaggia dai feriti, portando via anche un uomo che nell’attacco aveva perso parte della gamba.
Sull’attacco alla spiaggia di Gaza city i comandi militari israeliani hanno detto di aver aperto un’inchiesta ma già sostengono che “l’errore” sarebbe da attribuire ad Hamas, a causa della presunta presenza di “operativi” del movimento islamico nella zona colpita. Una versione che i palestinesi smentiscono categoricamente e che non sembra trovare alcuna conferma nei filmati e nei resoconti forniti anche dai giornalisti internazionali presenti in gran numero nella zona
Dopo l’uccisione dei quattro bambini, tutti appartenenti alla famiglia Bakir, l’Onu – per voce di Robert Serry, coordinatore per il Medio oriente delle Nazioni unite – ha chiesto a Israele un cessate il fuoco umanitario. Tel Aviv ha concesso una tregua dalle 9 alle 15 di oggi ma, secondo fonti del Ministero della difesa israeliano, c’è poco di umanitario in questa tregua, piuttosto è che l’esercito vuole che i gazawi abbiamo qualche ora di tempo per osservare gli esiti distruttivi, su cose e persone, dell’operazione militare “barriera protettiva”. E anche per mettere a punto l’operazione di terra su Gaza che, secondo notizie rilasciate a giornalisti stranieri da fonti di sicurezza israeliana, è una possibilità sempre più elevata: “Se vuoi combattere il terrorismo devi essere sul posto. Dal cielo possiamo colpirli duramente ma non sbarazzarci di loro. L’occupazione è fattibile a giorni”.