Il Governo ecuadoriano ha deciso di richiamare per consultazioni e con effetto immediato il suo ambasciatore in Israele. L’Italia si astiene all’Onu su proposta di indagare Israele per crimini di guerra.
di Marina Zenobio
“Emergenza umanitaria”, sono sole due parole che, ripetute e ripetute, rischiano di perdere di significato e di non essere più all’altezza di descrivere quelli che anche l’Onu ha definito “crimini di guerra” contro la popolazione palestinese di Gaza da parte delle forze di sicurezza Israeliana. Le bombe continuano a cadere sulla Striscia ormai devastata e ridotta a un cumulo di macerie. In 17 giorni di offensiva israeliana hanno perso la vita 730 palestinesi, oltre l’80% civili di cui un terzo sono bambini e bambine. I feriti oltre 4000, non si contano neanche più. Oltre duemila case completamente distrutte, più di 3 mila seriamente danneggiate. In aggiunta ci sono un milione e mezzo di palestinesi senza accesso o con accesso limitato all’acqua che vivono con poche ore al giorno di elettricità. 130 mila gli sfollati che, intrappolati all’interno della striscia, cercano via di scampo nelle scuole dell’Unrwa ormai al collasso, dove mancano cibo e servizi igienici). Salito a 32 il numero dei soldati israeliani uccisi in combattimento dal 17 luglio, giorno di inizio dell’operazione di terra.
La risoluzione richiesta dall’Onu, per indagare sui presunti crimini di guerra commessi dai militari israeliana è stata ridicolizzata da Netanyahu come “una parodia che ogni individuo rispettabile dorrebbe rigettare.. piuttosto investivate su Hamas”. Una risoluzione votata dal Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu con 29 voti a favore (Cina, Russia, Paesi arabi e Latino Americani e africani), 17 astenuti (tra cui l’Italia e tutti i paesi Ue) e uno contrario (gli Stati Uniti).
Mentre il massacro continua la diplomazia mondiale continua a parlare di tregua, ma ognuno vuole porre le proprie condizioni. Ieri sia Ban Ki-moon (segretario generale Onu) e John Kerry (segratario di stato Usa) hanno incontrato a Ramallah il presidente palestineste Abbas e a Gelusalemme il premier israeliano Netanyahu. Dopo l’incontro hanno riferito che si stanno facendo grandi sforzi diplomatici e di una possibile tregua vicina. Dichiarazioni che però si scontrano con una realtà molto diversa, con Israele e Hamas tutt’altro che disponibili al cessate il fuoco. Il leader islamico Khaled Meshaal ha dichiarato: “ Non accetteremo nessuna proposta che non includa l’alleviamento dell’assedio sui gazawi. Quanti soldati israeliani devono vedere morire prima di decidere l’eliminazione del blocco? A Gaza tutto sta collassando: non c’è acqua, elettricità, medicine, carburante, cibo. Invito il segretario Ban Ki-moon a venire a Gaza e vedere con i suoi occhi questo massacro”
Anche in Cisgiordania, oltre il muro di separazione, la notte scorsa sono continuati gli scontri tra militari israeliani e giovani manifestanti, così come a Gerusalemme. Due giovani palestinese, Mohammed Qasim e Mohmoud Hamamra, del villaggio di Husan (Betlemme ovest) sono stati uccisi, decine i feriti, La Mezza Luna Rossa ha riferito di diversi casi di soffocamento da gas lacrimogeno, anche tra i soccorritori. Quattro persone sono state arrestate dagli israeliani ieri ad Abu Dis, vicino a Gerusalemme, tra cui un tredicenne.
Intanto, mentre la diplomazia mondiale blatera senza dimostrare la necessaria volontà di trovare soluzione al conflitto, due paesi dell’America latina passano ai fatti. Dopo il Cile, che la settimana scorsa ha congelato i negoziati del Trattato di libero commercio con lo Stato di Israele, l’Ecuador del presidente Rafaél Correa ha ritirato il suo ambasciatore a Tel Aviv, per protestare contro l’aggressione e conto il massacro della popolazione civile che l’esercito di Israele sta perpetuando a Gaza. La presa di posizione è stata resa nota dal cancelliere ecuadoriano Ricardo Patiño tramite il seguente comunicato ufficiale:
“Il governo dell’Ecuador condanna energicamente l’incursione militare in territorio palestinese ed esige che cessino immediatamente le operazioni dell’esercito israeliano e gli attacchi indiscriminati contro la popolazione civile nella Striscia di Gaza costata la vita a troppe persone, comprese donne e bambini. Allo stesso tempo si appella alla Comunità perché si assuma la responsabilità di fermare gli attacchi indiscriminati con il fine di salate la vita di innocenti e preservare a pace e la sicurezza nazionale. Davanti alla gravità della situazione il Governo ecuadoriano ha deciso di richiamare per consultazioni e con effetto immediato il suo ambasciatore in Israele, Guillermo Bassante.”
MARCIA SU NORIMBERGA (con le opposizioni)…
Io non mi vergogno di essere italiano. Non è colpa mia.
Non l’ho fatto apposta.
E comunque me l’hanno fatta a mia insaputa
Nessuno mi ha mai spiegato come potrei diventare apolide.
È vero che gli apolidi non pagano le tasse?
ITALIANI……….i soliti conigli mannari… Vergogna.