Da settembre faranno Pil anche le attività criminali. Ennesimo giochino di illusionismo renziano per non sforare la soglia del 3%. Ma il miracolo della crescita non ci sarà comunque
di Marina Zenobio
Si rimane a dir poco interdetti di fronte alla decisione di Eurostat, a cui l’Italia ha aderito, di annoverare tra le voci che contribuiscono al Prodotto interno lordo del paese anche lo sfruttamento della prostituzione, il traffico di stupefacenti e il contrabbando di sigarette e alcol, attività per la maggior parte controllate dalle mafie.
In sostanza, già da settembre, l’Istat dovrà elaborare le nuove stime del Pil, utilizzando le nuove norme statistiche del Sistema europeo di calcolo (Sec) 2010, in attuazione del regolamento n. 549/2013 del parlamento e del consiglio europeo.
Tra le novità introdotte per il calcolo del Pil, oltre alle già citate attività criminali, ci sono:
– le spese in ricerca e sviluppo sostenute dai singoli paesi che non saranno più considerate come uscite, ma come investimenti fissi lordi, con un effetto positivo sul Pil;
– le spese per gli armamenti utilizzati per più di un anno che vengono riclassificate in maniera simile, ma in questo caso l’effetto positivo riguarda solo gli ammortamenti;
Ma lo sfruttamento della prostituzione, il narcotraffico e il contrabbando rappresentano l’aspetto innovativo che può avere un effetto più rilevante sul calcolo del Pil. Secondo le stime Eurostat, la media europea potrebbe crescere del 2,4 per cento, mentre nel nostro paese si attesterebbe tra l’1 e il 2 per cento in più, pari a circa 30 miliardi di euro.
Un tesoretto, per il governo Renzi, da tenere in conto nell’elaborazione dei fatidici rapporti tra deficit e Pil e tra debito e Pil. Per il deficit un aumento del Pil dovrebbe garantire all’esecutivo un margine di sicurezza ulteriore per scongiurare lo sforamento della soglia del 3%, stabilita da Maastricht.
Detto questo, trascurando l’aspetto etico, qualche creatura innocente potrebbe pensare che da settembre saremo quindi più ricchi. Ma è l’ennesimo giochetto truffaldino del “carta vince carte perde”. Quando l’economia è al collasso basta truccare i numeri e il gioco è fatto. Poi, sarà sufficiente presentarsi davanti alle telecamere ad annunciare il tanto agognato aumento del Pil e tutti saranno felici e contenti. Renzi si mostrerà trionfante in tv e gli italiani “medianarcotizzati” crederanno al miracolo della crescita
Tra le prime reazioni indignate, quelle di Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, rispettivamente presidenti di Federconsumatori e Adusbef. “Una trovata di cattivo gusto – hanno dichiarato – che eleva le attività illegali in mano al rango di produttrici di ricchezza nazionale”. Lannutti e Trefiletti hanno poi espresso una curiosità: “Ci piacerebbe sapere i criteri di calcolo del giro di affari di tali attività. In ogni caso, sfruttamento e commercio illegale rimangono sempre attività intollerabili e da condannare, indipendentemente dal loro volume di affari. Non possono magicamente assumere sfumature positive solo se fa comodo annoverarle nella computazione del prodotto interno lordo. Facciamo appello ai parlamentari europei e al Governo italiano affinché si intervenga con determinazione per contrastare ed eliminare questa pessima decisione”.