La delegazione di europarlamentari guidata da Pablo Iglesias è stata bloccata al valico di Erez. Tel Aviv: “ Non vorremmo che questa visita supponga aiuti a Hamas”.
di Marina Zenobio
Dopo essere stato interrotto martedì scorso in Commissione affari esteri del Parlamento europeo, mentre col suo intervento criticava la politica estera di Ue e Usa, oggi le autorità Israeliane hanno impedito l’accesso a Gaza all’europarlamentare spagnolo di Podemos, Pablo Iglesias, e alla delegazione della Sinistra unitaria europea (GUE nell’acronimo francese) da lui guidata. La delegazione di parlamentari europei, composta oltre che da spagnoli anche da francesi e portoghesi si stava recando a Gaza per valutare con i propri occhi gli effetti devastanti di 52 giorni di aggressione israeliana sulla Striscia. La delegazione, bloccata al valico di Erez, è tornata a Gerusalemme.
“Visitare Gaza come eurodeputati – avevo detto il leader di Podemos prima della partenza – è molto più importante di quanto sembri perché, purtroppo, la politica estera europea è molto lontana da quanto bisognerebbe fare”. Ha poi aggiunto: “Non servono le lacrime di coccodrillo versate sistematicamente dalle istituzioni europee e che non producono alcun effetto. Al contrario, è significativo che numerosi paesi, Spagna inclusa, guadagnino centinaia di milioni di dollari nelle operazioni di compravendita di armi con Israele”.
Questa mattina, nel corso di una riunione tenuta a Gerusalemme con alcune organizzazioni pacifiste israeliane (nella foto), Iglesias ha dichiarato che l’offensiva Tel Aviv rappresenta “uno dei peggiori scandali del ventunesimo secolo, una situazione che condanna all’apartheid l’intera popolazione palestinese e che è servita per creare un sistema di ‘bantustan’ nei territori occupati”. L’eurodeputata Angela Vallina ha aggiunto che questa realtà fa molto comodo a Israele e non ha alcuna intenzione di cambiarla “se non c’è una impegno chiaro della comunità internazionale, se non sarà obbligata a rispettare la legge Israele non lo farà mai”.
Parole che non sono piaciute al governo di Tel Aviv. Il portavoce del ministro degli esteri di Israele, Emmanuel Nahshon, ha giustifica il divieto di entrata della delegazione a Gaza dichiarando: “Permettiamo costantemente l’entrata di delegazioni ufficiali e personale umanitario ma non in questo caso, per noi è una visita privata. Non vorremmo che questa visita supponga un appoggio al gruppo terrorista di Hamas e comunque, se lo desiderano, posso entrare dall’Egitto”.