La consegna di armi ed equipaggiamenti all’esercito ucraino è iniziata nella notte tra domenica e lunedì. Anche l’Italia prepara un pacchetto di assistenza militare.
di Massimo Lauria
La debole tregua tra Kiev e i separatisti filorussi è sempre più a rischio. Nonostante l’Ucraina non faccia parte dell’Alleanza atlantica, dai paesi Nato è iniziato l’invio di armi ed equipaggiamenti per combattere i nemici di Kiev a est del paese. Ad annunciare l’avvio degli aiuti militari è stato lo stesso ministro della Difesa ucraino, Valeri Gheletei, nella serata di domenica 4 settembre. Già nella notte, stando alle fonti ufficiali, le forniture hanno varcato i confini del paese in guerra e stanno viaggiando verso le aree dei combattimenti.
È lo stesso Gheletei a rendere noto che gli accordi per la consegna di armamenti sono stati presi durante gli incontri bilaterali con i ministri della Difesa di paesi Nato, al recente summit gallese dell’Alleanza. Bocca cucita, invece su quali paesi europei abbiano dato l’ok per gli aiuti all’esercito regolare. «Non ho il diritto di svelare gli specifici Paesi con cui abbiamo raggiunto tale accordo – ha precisato il titolare della Difesa di Kiev -. Ma il fatto è che quelle armi sono già in viaggio verso di noi, questo è assolutamente vero, posso ufficialmente confermarvelo».
Non ci sono piani per «assistenza letale» all’Ucraina, assicurano alcuni ufficiali Nato, misurandosi con gli equilibrismi linguistici. Anche perché Kiev non fa parte dell’Alleanza. La trovata, perciò, è quella di prendere accordi direttamente coi singoli paesi che ne fanno parte. La Nato c’è ma non si vede, dunque.
Nonostante già in precedenza fonti della Difesa di Italia, Polonia e Norvegia avevano smentito l’invio di armi all’Ucraina, il nostro paese sta preparando un pacchetto di assistenza militare “non offensiva”. Stando alle fonti ufficiali l’Italia, in coordinamento con altri Paesi Nato e Ue, invierà nelle zone di guerra forniture in giubbotti antiproiettile ed elmetti.