Dopo due anni di scontri legali, un tribunale israeliano sancisce l’illegalità del sequestro del veliero Estelle, abbordato nel 2012 dalla marina militare di Tel Aviv mentre navigava verso Gaza con un carico di beni.
di Marina Zenobio
Ship to Gaza Svezia, membro della Freedom Flotilla ha reso noto che lo scorso 31 agosto un tribunale israeliano ha emesso un verdetto contro il governo di Tel Aviv e a favore dell’organizzazione svedese riguardo al diritto di restituzione del veliero Estelle ai legittimi proprietari. Non è stato un iter legale facile, perché Israele ha messo in campo ogni argomento, compreso quella della sicurezza nazionale, per mantenere confiscato il veliero. Alla fine però hanno vinto, Estelle dovrà tornare a disposizione di Ship To Gaza Svezia, e Israele dovrà pagare ogni spesa legale.
Il veliero Estelle fu utilizzato nell’ottobre del 2012, durante un azione della coalizione internazionale Freedom Flotilla per rompere l’embargo a Gaza. Durante la sua tappa italiana a La Spezia, Estelle fu salutata anche da un intervento di Ascanio Celestini.
A bordo c’erano attivisti per i diritti umani e parlamentari di varie nazionalità europee, e trasportava alberi di ulivo, sedie a rotelle, deambulatori, stampelle, stetoscopi ostetrici, libri per bambini, giocattoli, palloni da calcio, strumenti musicali, attrezzature teatrali, radio per la navigazione e altro materiale, come 41 tonnellate di cemento acquistate al porto di Alicante tramite il gruppo di appoggio spagnolo Rumbo a Gaza e della ong Carrers del Mon. Destinataria era una organizzazione gazawi che avrebbe dovuto utilizzare il cemento per la ricostruzione di infrastrutture civile. Materiali più che mai utili ora, per la popolazione palestinese della Striscia, dopo il massacro e la distruzione di questa estate da parte dell’esercito israeliano.
L’imbarcazione percorse allora 5.000 miglia nautiche, dal Mar Baltico fino al Mediterraneo Orientale, prima di essere abbordata, dirottata verso il porto di Ashod e sequestrata da sei unità della Marina militare israeliana in acque internazionali, a circa 30 miglia dalla costa di Gaza (Vedi video). Da allora il veliero e il suo carico sono rimasti “sotto custodia” dello stato di Israele, una confisca che Ship to Gaza ha sempre denunciato come contraria sia alle leggi internazionali che alle stesse leggi israeliane.
Il portavoce di Ship to Gaza, Dror Freiler, ha dichiarato alla stampa: “Ribadiamo la nostra richiesta che sia l’imbarcazione che il suo carico ci vengano immediatamente restituiti, e che lo stato di Israele paghi per ogni eventuale danno causato al veliero e al suo carico durante il periodo in cui è stato sotto sequestro”.