Spanò è uno degli uomini chiave di Renzi. È stato lui a organizzare il grande raduno scout che tanto ha fatto dal punto di vista dell’immagine per il presidente del consiglio. È stato lui a concedere crediti decisivi alla società di suo padre.
di Franco Fracassi
Vi ricordate l’adunata di trentacinquemila scout, a cui il presidente del consiglio partecipò? Una tappa fondamentale per l’immagine di Matteo Renzi e il raggiungimento del quaranta per cento dei consensi alle elezioni europee. L’uomo che organizzò quell’adunata fu Matteo Spanò, amico d’infanzia del segretario del Pd, e molto altro.
Intorno al 2010 il Credito Cooperativo di Pontassieve, banca con sede nel paese dove risiede Matteo Renzi, concesse un mutuo di cinquecentomila euro alla Chil Post, azienda ancora in mano al padre del premier, Tiziano Renzi (indagato a Genova per bancarotta fraudolenta proprio di quella società). Il particolare importante è che a capo della banca c’era Spanò.
Appena diventato sindaco, Renzi gli affidò la guida dell’associazione Muse, che gestisce gli spazi museali di Palazzo Vecchio e tutti i musei civici di Firenze, una specie di cassaforte cittadina.
Ma la cosa più interessamte è che nel 2012 la Procura di Firenze ha aperto un’inchiesta per verificare cosa c’è di vero nelle denunce sugli sperperi di Matteo Renzi all’epoca in cui era presidente della Provincia. Renzi aveva creato una azienda, la Florence Multimedia, che spese nove milioni e duecentomila euro dal 2006 al 2009 pagando fatture a un’impresa privata. E chi c’era a capo dell’impresa? Sempre Matteo Spanò.
Vi scrive uno di quei 35mila scout presenti alla route nazionale. Vi scrive un fermo sostenitore anti-renziano. E’ bello leggere che qualcuno indaga sul nostro premier, però vorrei farvi presente un errore sostanziale: la route nazionale non può aver contribuito al 40 % ottenuto da Renzi in quanto le elezioni si sono svolte a maggio, mentre la route ad agosto. Se il preambolo dell’articolo è questo, tutto ciò che viene dopo perde giornalisticamente valore.
Saluti