Per la Procura è omicidio colposo: cocaina e asfissia le cause della morte. Il legale della famiglia: «Pensiamo ad un omicidio preterintenzionale». Accusati 4 carabinieri e 3 operatori del 118.
di Massimo Lauria
Riccardo Magherini sarebbe morto per uso eccessivo di cocaina e per asfissia, dovuta anche alle modalità con cui operarono i carabinieri. È questa l’ipotesi della Procura di Firenze, che ha comunicato la chiusura delle indagini sull’omicidio dell’ex calciatore fiorentino. Sotto accusa sette persone, i quattro militari che la sera del 3 marzo scorso fermarono il quarant’enne nel capoluogo fiorentino e tre operatori del 118. È un’ipotesi che però non convince il legale della famiglia, Fabio Anselmo: «Riguardo la configurazione dei reati – ha spiegato l’avvocato – ritengo che questa sia tutt’altro che definitiva, avremo da discutere. Noi riteniamo possa essere un omicidio preterintenzionale».
Dopo un primo momento in cui si temeva per l’archiviazione del procedimento, per i familiari di Magherini ora si accende almeno speranza di far luce su questa brutta storia. «Siamo soddisfatti. È merito della costanza della famiglia Magherini, a dispetto delle archiviazioni annunciate, se avremo un processo», insiste Anselmo.
Secondo la Procura le modalità con cui Magherini venne immobilizzato e ammanettato furono imprudenti e difformi ad una direttiva del Comando generale dell’Arma. Ovvero ad uccidere il ragazzo, stando a quanto risulterebbe nell’avviso di chiusura indagini, sarebbe stata anche la modalità di contenzione operata dai carabinieri. Mentre i tre opertatori del 118, scrivono i giudici, non hanno saputo valutare correttamente la gravità della situazione, non intervenendo per limitare gli effetti dell’asfissia. Estranei al procedimento, invece, gli altri quattro sanitari accorsi con una seconda ambulanza.