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Il riscaldamento globale modificherà anche i profumi del pianeta

Piante e fiori che cambiano profumo e ne aumentano la fragranza, impollinatori confusi che non si sa se e come si adatteranno. Ecco un’altra conseguenza del riscaldamento globale.

di Marina Zenobio

Un’equipe internazionale di ricercatori ha comprovato che, nella misura in cui la temperatura del pianeta sale, l’intensità del profumo dei fiori aumenta. Inoltre l’intenso calore sta provocando cambiamenti nella composizione degli aromi floreali, e con messi si modifica anche l’odore degli spazi naturali. La conseguenza di questo evento sta nella confusione che può portare negli impollinatori dei fiori, soprattutto in quelli con preferenze olfattive innate, api, vespe, colibrì, farfalle, falene per citarne alcuni tra migliaia di specie.

Un mondo più caldo e con un nuovo profumo, questo è il futuro che predicono gli scienziati che studiano la relazione tra cambio climatico e composti organici volatili (Cov), in questo caso composti aromatici emessi dalle diverse parti delle piante, come le foglie o i fiori, per comunicare tra loro e con altri esseri viventi, come depredatori, impollinatori ecc.

Un nuovo studio portato avanti dal Centro di ricerca ecologica e applicazioni forestali (Creaf), ente pubblico creato nel 1987 con sede a Barcellona, è stato di recente pubblicato dalla rivista Global Change Biology. La ricerca dimostra che in un mondo più caldo le piante emetteranno più composti volatili odoriferi, anche se tale aumento potrà variare da specie a specie e secondo la stagione dell’anno.

5 impollinotre

“Abbiamo osservato – commenta Gerarde Farré, ricercatore del Creaf e tra gli autori dello studio – che i fiori delle piante che adesso profumano poco, come ad esempio quelli della quercia, saranno quelli che aumenteranno maggiormente la propria fragranza”.

I ricercatori del Creaf, del Consiglio superiore di ricerche scientifiche e dell’Istituto di scienze agricole e ambientale dell’Estonia hanno calcolato che, a seconda della specie, un aumento di un 1 grado centigrado potrebbe provocare nei fiori una emissione di composti organici 1,4 volte superiori all’attuale e che, con uno scenario estremo come l’aumento di 5 gradi centigradi della temperatura, le emissioni potrebbero moltiplicarsi fino a 9,1 volte in più rispetto la media attuale.

La composizione relativa delle fragranze floreali può anche cambiare in base alle stagioni. Infatti lo studio la rilevato che il Dorycnium pentaphyllum (trifoglio legnoso) o la Retama raetam (ginestra bianca) emetteranno composti odoriferi che cambiano di fragranza con l’arrivo della brezza invernale; così come il Sonchus tenerrimus (grespino sfrangiato) o la Dodonaea viscosa (varietà di Sapindaceae), o ancora il Cymbopogon citratus (citronella) o l’Eucalyptus.

 fiore e ape

Riusciranno gli impollinatori ad imparare il nuovo linguaggio chimico dei fiori? La domanda non è di poco conto. L’aumento della temperatura sul pianeta farà sì che piante che finora non rilasciavano particolare profumo, perché non avevano bisogno di attrarre gli impollinatori, come i fiori della quercia, profumeranno sempre di più. Di conseguenza, queste modificazioni nelle emissioni odorifere potrebbero confondere gli impollinatori che potrebbero non riuscire a trovare il fiore che stanno cercando, o ancora a sbagliarsi e posarsi su di un altro.

“Esistono impollinatori che hanno maggiori capacità di riconoscere le fragranze dei fiori che vivono nel loro stesso ambiente, altri meno, altri invece hanno un istinto innato – commenta Gerarde Farré -, confidiamo nella loro capacità di adattamento affinché sappiano rispondere in maniera dinamica alle modificazioni della temperatura terrestre a cui andiamo incontro”.

Gli scienziati stanno adesso lavorando alle simulazioni su cosa succederà, soprattutto a livello agricolo, se gli impollinatori non si adatteranno o avranno difficoltà a riconoscere i nuovi e più forti bouquets emessi dalle piante su sollecitazione del riscaldamento globale.

Rif.Fonte: Changes in floral bouquets from compound-specific responses to increasing temperatures. Global Change Biology. Farré-Armengol, G., Filella, I., Llusià, J., Niinemets, Ü. and Peñuelas, J. (2014).

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