Mentre Erdogan chiede maggior azione dal palco dell’Assemblea generale dell’Onu, le truppe turche si preparano a invadere la Siria. Ufficialmente, per proteggere i cristiani e combatere l’Isil. In realtà, per cacciare il presidente Bashar al Assad, combattendo al fianco dei terroristi.
di Franco Fracassi
Recep Tayyip Erdogan si è stufato «dell’attendismo della comunità internazionale». Lo ha detto chiaramente parlando all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. «Bisogna risolvere in fretta la crisi siriana». E così ci pensa lui da solo. Secondo il quotidiano turco Hurriyet, il capo di stato maggiore dell’esercito turco Hulusi Akar ha fatto visita a una località a ridosso del confine siriano per verificare lo stato dei preparativi per l’invasione della Siria.
In realtà, l’esercito turco è già presente nel nord della Siria dal luglio 2012. E, sempre le truppe di Ankara, hanno passato il confine con un battaglione il 21 marzo di quest’anno, insieme al Fronte al Nusra (Al Qaida) e all’Esercito dell’islam (finanziato dai sauditi) con lo scopo di conquistare la città di Kassab, a maggioranza armena.
Erdogan ha ripetuto alle Nazioni Unite che la Turchia proteggerà i cristiani e si batterà contro il terrorismo. In realtà, tutte le mosse di Ankara sono di tipo espansionistico. A Erdogan dei cristiani non è mai fregato nulla, e i terroristi non solo non li combatte, ma ci si allea per cacciare Assad», ha dichiarato Robert Fisk, il corrispondente in Medio Oriente per il quotidiano britannico “The Independent”.