Il più giovane deputato nella storia del Venezuela ucciso in casa insieme alla moglie. Il nome di Robert Serra era nella lista nera degli oppositori. Maduro:”omicidio collegato all’ex presidente colombiano Alvaro Uribe, il cui rapporto con i paramilitari è stato segnalato più volte”
di Marina Zenobio
Robert Serra, avvocato e deputato al parlamento venezuelano per il PSUV (Partito socialista unito del Venezuela) e la moglie Maria Herrera, sono stati assassinati tre notti fa nella loro casa di Caracas. A confermare la notizia il ministro dell’interno del governo venezuelano, Miguel Rodriguez Torres che ha anche dichiarato che “il duplice omicidio è stato intenzionale, pianificato, organizzato ed eseguito con grande precisione”. Il corpo del giovane deputato chavista (27 anni) e stato trovato privo di vita al secondo piano dell’abitazione, il cadavere della moglie, anche lei ventisettenne, al primo piano, entrambi uccisi con arma da taglio, riportava l’Agenzia Venezuelana AVN.
Il giovane avvocato, laureatosi in Diritto presso l’Università cattolica Andés Bello, era stato eletto deputato nelle ultime elezioni parlamentari del 2010, il più giovani nelle storia del paese; era conosciuto per la sua loquacità e vigore, sia nei suoi interventi in Assemblea, sia fuori. “ Robert non aveva peli sulla lingua quando si trattava di indicare i complici visibili della scalata fascista contro il popolo venezuelano” hanno dichiarato alla stampa, tra rabbia e commozione, i suoi sostenitori.
“L’assassinio di Robert Serra – ha dichiarato il presidente venezuelano Nicolas Maduro – rappresenta un dolore immenso, perché abbiamo perso una persona leale e determinata nel cammino della rivoluzione che ha sempre difeso con passione”. Mentre il presidente dell’Assemblea Nazionale, Diosdado Cabello, ha promesso che verranno messe in campo tutte le forze per trovare i responsabili e rendere giustizia a Robert e Maria. Sono stati infatti mobilitati per le indagini il Corpo di investigazioni scientifiche criminali e Il Servizio bolivariano di intelligence.
Nonostante le riserve della procuratrice generale, Luisa Ortega, che dietro il duplice omicidio ci sia il movente politico è praticamente fuor di dubbio, e quella di Robert e Maria è la cronaca di una morte annunciata. Annunciata nei documenti ritrovati nel covo di Lorent Saleh, recentemente estradato dalla Colombia e compromesso con il paramilitarismo colombiano. Documenti che avrebbero evidenziato connivenze dell’Uribismo (come viene definita la politica dell’ex presidente colombiano di destra e filo-Usa Alvaro Uribe Velez), col paramilitarismo e l’opposizione interna del Venezuela.
Lo stesso presidente Nicolas Maduro ha dichiarato alla stampa che le indagini sull’omicidio del vice Robert Serra suggeriscono che le menti sono collegate all’ex presidente colombiano Alvaro Uribe, il cui rapporto con i paramilitari è stato segnalato più volte.
Robert Serra aveva denunciato più volte pubblicamente il “piano” e i documenti sequestrati a Saleh tra i quali, oltre ad obiettivi sensibili, c’era anche un elenco di nomi di persone strettamente vincolate allo chavismo sociale e politico, a cui fanno riferimento i militanti di base e che sono elementi importanti nella difesa del processo rivoluzionario.
Una lista che parte da lontano, dall’aprile del 2002, durante il fallito colpo di stato contro Hugo Chavez. A novembre del 2004 fu assassinato il magistrato Danilo Anderson, che stava indagando oltre 400 persone accusati di crimini contro lo Stato venezuelano e le uccisioni commesse durante il fallito golpe. Dopo una pausa di qualche anno, nell’aprile del 2012, muore assassinato il generale chavista Wilmer Moreno, ricordato per una ferrea resistenza al golpista Pedro Carmona Estanga.
Ma è da febbraio di quest’anno che gli “antipatria”, come sono definiti in Venezuela, sono diventati più attivi scaricando terrore e piombo contro decine di militanti chavisti, uccidendone diversi, ferendone molti, distruggendo locali, sedi di partito e infrastrutture popolari.
Lo scorso aprile l’ennesimo assassino selettivo del maggiore Eliècer Otaiza, presidente del Consiglio comunale di Caracas, un uomo che insieme a Hugo Chavez aveva preso parte alla ribellione civico-militare del 4 febbraio 1982 e poi alla sollevazione del Caracazo, nel novembre dello stesso anno. Poi sono continuate le minacce e tentativi di attentati, la maggior parte prevenuta dall’intelligence venezuelana, ma il pericolo per il processo rivoluzionario venezuelano è più che mai sempre presente.
I militanti denunciano però che pochissimi colpevoli di questa barbarie sono dietro le sbarre, responsabile una giustizia “troppo lenta e troppo leggera rispetto alla grandezza dello scontro che si sta sviluppando”.
il deputato sierra era nella lista nera di moltissimi militanti all’interno del partito PSUV, era un personaggio polemico, critico e vicino all’ala più estremista. Uomo forte dei collettivi paramilitar chavisti e delfino del presidente dell Assemblea Nacional Diosdado Cabello. Vivena in un quartiere praticamente inespugnabile da persone non appartenenti al suo giro di fedeli. La persona che hanno ucciso con lui non era sua moglie, bensì una figlioccia secondo la religione santera. Gli assassini conoscevano la casa e Sierra stesso li conosceva perché gli ha aperto la porta di casa.