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Le mani della Casa Bianca dietro la protesta di Hong Kong

Benny Tai, Audrey Eu e gli altri leader di Occupy Central da molti anni sono stipendiati dal dipartimento di Stato Usa

 

di Franco Fracassi

Hong Hong è la terza piazza finaziaria globale, è uno dei principali snodi del commercio in Estremo Oriente e il trampolino sull’Occidente della Cina. Dal 1999 Hong Kong non è più territorio britannico, bensì alle dipendenze di Pechino. «Dal 1999 Gli Stati Uniti stanno cercando in ogni modo di sottrare Hong Kong alla Cina, con ogni mezzo. Per loro quella minuscola penisola è di capitale importanza. Deve essere loro», ha spiegato a Popoff l’ex funzionario della National Secutity Agency (Nsa) Wayne Madsen. Il 28 settembre scorso decine di migliaia di persone hanno manifestato per le strade di Hong Kong. È nato il più importante movimento democratico anticinese della storia del protettorato. Popoff ha indagato sul movimento e sui suoi leader e ha scoperto che Benny Tai, Audrey Eu e gli altri dirigenti di Occupy Central da molti anni sono stipendiati dal dipartimento di Stato Usa, che decine di attivisti politici da tempo vengono addestrati dal braccio democratico della Cia, il National Democratic Institute (Ndi), che lacuni di loro sono stati anche recentemente ricevuti dal vice presidente degi Stati Uniti, Joseph Biden.

 

Al momento il governo di Pechino nomina la metà dei membri del parlamento di Hong Kong, e solo l’altra metà è eletta a sufferagio universale. In questo modo la Cina riesce sempre a far sì che il governatore sia un personaggio di suo gradimento. Occupy Central chiede che tutto il consiglio legislativo sia eletto a suffragio universale. Una vera democrazia, insomma. «Chi può dire no alla demovrazia? Washington sa benissimo che se Occupy Central la spunterà i suoi capi diventeranno anche i leader politici di tutta Hong Kong. E di conseguenza il protettorato finirebbe sotto il controllo diretto degli Usa, essendo tutti loro pagati dal dipartimento di Stato», ha affermato Madsen.

 

Infatti, il il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha dichiarato: «Gli Stati Uniti appoggiano il suffragio universale a Hong Kong in base alla Basic Law e appoggiano le aspirazioni della popolazione di Hong Kong».

Si legge sul sito del National Democratic Institute: «Dal 1997, la Ndi ha inviato una serie di missioni a Hong Kong per prendere in considerazione lo sviluppo di un quadro elettorale post-reversion di Hong Kong, il suo status di autonomia, lo stato di diritto e delle libertà civili sotto la sovranità cinese, oltre che le prospettive e le sfide per la democratizzazione». Ma è dal 2005 che la fondazione ha dato un’accelerazione al suo programma. «Nel 2005, l’Ndi ha avviato un programma di addestramento di sei mesi, per giovani leader politici incentrato sulla formazione di un gruppo di persone di un nascente nuovo partito e dagli iscritti a gruppi politici con una preparazione specifica di comunicazione politica. L’Ndi ha anche lavorato per riunire partiti politici, capi di governo e membri attivi della società civile in forum pubblici per discutere lo sviluppo di nuovi partiti politici, il ruolo dei partiti delle riforme politiche a Hong Kong. Nel 2012, per esempio, una conferenza della fondazione SynergyNet di Hong Kong, con l’appoggio della Ndi ha invitato relatori di tutti i partiti dello spettro ideologico per esplorare come adottare un sistema di governo di coalizione per avere un processo legislativo più reattivo». E ancora: «Nel 2007, la fondazione ha lanciato un programma di partecipazione delle donne nella politica, attraverso la Rete delle donne in politica (Wppn) e la Federazione dei centri femminili di Hong Kong (Hkfwc) per incrementare la partecipazione delle donne al processo decisionale, incoraggiarle ad una maggiore partecipazione politica e a garantire che i problemi delle donne siano presi in considerazione nei processi decisionali».

Le multinazionali, le banche e le società finanziarie che sostengono economicamente il Ned e le rivoluzioni sponsorizzate e organizzate dal dipartimento di Stato Usa.
Le multinazionali, le banche e le società finanziarie che sostengono economicamente il Ned e le rivoluzioni sponsorizzate e organizzate dal dipartimento di Stato Usa.

Negli anni Ottanta l’allora presidente Usa Ronald Reagan creò il National Endowment for Democracy (Fondazione nazionale per la democrazia). La Casa Bianca spiegò apertamente che il Ned era una sorta di surrogato della Cia. Veniva finanziato come l’Agenzia dal dipartimento di Stato, ma, a differenza di Langley, agiva attraverso fondazioni per esportare la democrazia nel mondo. In seguito nacquero il National Democratic Institute (Ndi) e l’International Republican Institute (Iri), che avevano il compito di fare da anello di congiunzione tra il Congresso e il Ned e tra la Cia e la politica. Inoltre, l’Iri e l’Ndi risultavano all’opinione pubblica sufficientemente indipendenti da poter condurre operazioni autonome.

 

Sempre sul sito del Ndi si legge: «Il Centro di diritto comparato e pubblico (Ccpl) presso l’Università di Hong Kong, con il supporto della Ndi, sta lavorando per dare maggior voci ai cittadini nel processo di consultazione, con la creazione di design Democracy di Hong Kong (www.designdemocracy.hk), un unico sito web neutrale che offre ai cittadini un luogo per discutere il futuro del sistema elettorale di Hong Kong».

Poi ci sono i singoli capi della protesta. L’auto-proclamatosi leader di Occupy Central, Benny Tai, è professore di diritto presso l’Università di Hong Kong e collaboratore regolare del Ccpl, finanziato dal Ndi; e nel 2006-2007 fu nominato membro del consiglio d’amministrazione. Posizione che ha ricoperto fino al 2013. Nella relazione del Ccpl del 2011-2013, l’Ndi è indicato come finanziatore della organizzazione per «progettare e implementare un modello on-line di suffragio universale, che permetterà al pubblico di discutere e di dare feedback e idee su quale metodo di suffragio universale sia più adatto per Hong Kong». Nella relazione del 2014 Tai è indicato come partecipante in almeno tre conferenze organizzate dal Ccpl e come portavoce di almeno uno dei progetti del Ccpl. Inoltre, in più di una conferenza ha parlato insieme ad un’altra figura di spicco di Occupy Central, Audrey Eu.

 

La presidentessa del Partito civico Audrey Eu Yuet-mee, oltre a partecipare alle conferenze del Ccpl-Ndi insieme a Benny Tai, ha frequentato regolarmente forum sponsorizzati dal Ned e dalla sua controllata Ndi. Nel 2009 è stata oratore di spicco a un Forum pubblico sulla politica sponsorizzato dal Ndi e ospitato da SynergyNet, anch’esso finanziato dal Ndi. Nel 2012 è stata invitata come relatore al Women’s Centre “International Women’s Day”, finanziato dall’Ndi, presso l’Hong Kong Council of Women (Hkcw), che ogni anno viene sponsorizzato dal Ndi.

 

C’è anche Martin Lee, presidente e fondatore del Partito democratico di Hong Kong, come altra figura di spicco che è arrivata per sostenere Occupy Central. Proprio quest’anno, Lee è stato a Washington per incontrarsi personalmente con il vice presidente Usa Joseph Biden, con la deputata democratica Nancy Pelosi e anche per prendere parte ad un incontro al Ned, in cui si discuteva dello stato della democrazia a Hong Kong. Lee ha persino una pagina del Ned a lui dedicata, dopo che nel 1997 è stato insignito del Democracy Award. Con lui a Washington c’era anche Anson Chan, altra figura di rilievo, che attualmente sta dando una mano all’organizzazione delle dimostrazioni per le strade di Hong Kong.

Il pugno chiuso simbolo della rivolta di Occupy Central. Lo stesso simbolo è stato utilizzato per tutte le rivoluzioni organizzate dal dipartimento di Stato Usa che hanno sconvolto il mondo negli ultimi quattordici anni.
Il pugno chiuso simbolo della rivolta di Occupy Central. Lo stesso simbolo è stato utilizzato per tutte le rivoluzioni organizzate dal dipartimento di Stato Usa che hanno sconvolto il mondo negli ultimi quattordici anni.

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