L’accusa contenuta in un libro scritto da un professore canadese dopo tredici anni d’indagini. «Il combinato 11 settembre-antrace è stato funzionale all’Amministrazione Bush per poter lanciare la guerra al terrore. Un vero colpo di Stato a livello mondiale».
di Franco Fracassi
È stata la campagna di terrore che ha definitivamente convinto l’opinione pubblica statunitense a varare la legge più liberticida della storia Usa (il Patriot Act). È stata la campagna che ha spinto la Casa Bianca a lancare la guerra globale al terrore. Nel settembre 2001 vennero inviate ad alcuni deputati e senatori statunitensi lettere contenenti polvere d’antrace. Quattro morti e decine di ospitalizzati. Non è stata Al Qaida a inviare l’antrace. Non è stato l’Iraq di Saddam Hussein a inviare l’antrace. Non è stato un isolato medico militare statunitense a inviare l’antrace. Dopo tredici anni di ricerche, un professore di una delle più prestigiose università canadesi ha sentenziato: «Il piano antrace è stato progettato da un gruppo di persone, di funzionari di massimo livello dell’Amministrazione Bush, coinvolte in qualche modo con gli attentati dell’11 settembre e con l’obiettivo di consegnare al potere esecutivo il controllo del potere negli Usa».
Il professor Graeme McQueen della McMaster University (in Ontario) ha trasferito la sua inchiesta in un libro: “Il caso truffa dell’antrace 2001. Una cospirazione interna agli Usa”. Libro che è uscito in Canada, ma non ha trovato alcuna distribuzione negli Stati Uniti, né tantomeno in Europa.
Nel 2001 venne prima accusato Osama bin Laden, per poi passare a un doppio colpevole: Al Qaida in combutta con l’Iraq. Cosa che favorì due anni dopo il convincimento dell’opinione pubblica nel muovere guerra a Saddam.
Solo nel 2008 l’Fbi cambiò versione. Era appena emerso che l’antrace era di un tipo prodotto esclusivamente dal Cbc di Atlanta, il centro di ricerca e di sviluppo delle malattie infettive, controllato dal Pentagono. Questa volta per il Bureau si trattava di «un lupo solitario», qualcuno all’interno delle forze armate Usa. Il caso venne affidato al dottor Bruce Ivins e nelle forze armate venne scatenata una vera e propria caccia alle streghe. Ma l’indagine che venne abbandonata tre anni dopo perché non aveva portato a nessuna prova e men che meno nessun colpevole.
Nel frattempo il mondo aveva mosso guerra prima all’Afghanistan e poi all’Iraq, oltre centotrenta Paesi avevano accettato di partecipare alla guerra al terrore lanciata dal presidente Usa George Bush, decidendo di farsi installare sul proprio territorio basi militari statunitensi, la Cia aveva avviato il programma di sequestri illegali in tutto il mondo, era sorto il lager di Guantanamo, era nata la nuova figura giuridica del «nemico non combattente» e quindi non degno di diritti civili, era stata varata una legge (il Patriot Act) che prevedeva carcerazione per un anno senza bisogno di comunicare al detenuto il motivo dell’arresto e senza l’obbligo di informare un avvocato, che prevedeva la libertà totale da parte del governo di intercettazione di telefonate, fax e email, che prevedeva norme restrittive molto rigide sul trasporto delle merci e dei passeggeri.
«Gli attacchi all’antrace fanno parte dello stesso piano dell’11 settembre. Sono stati funzionali all’Amministrazione Bush per poter lanciare la guerra al terrore. Un vero colpo di Stato a livello mondiale. L’antrace è anche servito per assoggettare il Congresso al volere dell’esecutivo. Hanno aiutato a stravolgere la Costituzione scritta da Washington, Franklin e Jefferson», scrive McQueen. «Il combinato 11 settembre-antrace ha prodotto il ritorno a una nuova guerra fredda. Questa volta, però, con un solo attore in campo: la Casa Bianca».