Venerdì 17 ottobre si inaugura a Roma, nel quartiere della Garbatella la mostra gratuita con e foto e i video degli autori non udenti che recitano i loro componimenti in lingua dei segni. Aperta fino al 7 novembre.
di Monica Amendola
La poesia può essere letta e recitata anche in silenzio, con il corpo. Anche se si è sordi e si utilizza la lingua dei segni. L’esempio sarà dato venerdì 17 ottobre alle 17.30 con l’inaugurazione della mostra-evento “Poesia in movimento. Emozioni e pensieri in lingua dei segni”, allo spazio “Millepiani coworking” della Garbatella. Durante l’intera serata verranno mostrate le foto e i video di otto poeti sordi, non professionisti, nell’atto di leggere e recitare le loro poesie in lingua dei segni o con i movimenti del corpo.
La mostra ha il compito di esporre al pubblico le poesie degli otto autori, tutti non udenti. Con la coordinazione dell’associazione “Il laboratorio” di Roma, dedita alla formazione sociale ed educativa, nei mesi scorsi gli autori hanno potuto recitare i loro componimenti davanti a macchine fotografiche e videocamere, nelle sale dell’Istituto statale dei sordi di via Nomentana 54 a Roma, e nel modo di esprimersi tipico dei sordi. Ovvero, con la lingua dei segni, che coinvolge tutto il loro corpo.
La mostra si configura proprio come l’evento conclusivo di questo progetto sociale e artistico. Saranno infatti disponibili al pubblico le esperienze degli otto poeti, raccontate attraverso foto e video che ne riprendono le performance; saranno disponibili anche un catalogo e un dvd illustrativo con i componimenti tradotti. L’associazione “Il laboratorio” spera in un’esibizione diretta degli autori. Saranno presenti anche tutti i collaboratori del progetto: tra tutti, i fotografi professionisti dell’agenzia Molo7, autori di foto e riprese, e il regista coordinatore del progetto Dario Pasquarella, presidente della compagnia CineTeatro Zero di Roma, anche lui non udente.
Ha spiegato Roberto Latella, presidente de “Il laboratorio”: «L’obiettivo del progetto è stato quello di costruire un ponte fra udenti e non udenti, attraverso il modo di vivere la poesia. Perché i sordi insegnano un altro modo di vivere e fare arte: in loro la difficoltà si fa risorsa. Quando declamano i loro componimenti, gli otto poeti diventano molto espressivi, perché hanno sviluppato l’arte con la lingua Lis (Lingua internazionale dei segni), cosa che fa parlare tutta la persona, con tutto il corpo. È una poesia meno neutra e molto più emozionante. Per questo era importante lavorare in equipe, in modo che fosse mista di udenti e non».
La mostra è gratuita, e rimarrà fino al 30 ottobre 2014 nei locali dello spazio “Millepiani coworking”. Nella settimana successiva, dal 31 ottobre al 7 novembre 2014 verrà spostata nella sala consiliare del Municipio VIII, patrocinatore dell’evento. Sarà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00. Il progetto è stato finanziato dai fondi dell’otto permille della Tavola valdese, a detta di Latella «da sempre interessata alla promozione di iniziative di stampo sociale».
«Un modo per i sordi, come loro si definiscono, di aprire e comunicare il loro mondo più intimo. E per il pubblico di scoprire un altro modo di vivere la poesia, in cui si entra in contatto con se stessi e ci si muove come in una danza. E, ancora, un modo per dialogare e conoscere nuove forme di dialogo», scrive l’associazione “Il laboratorio” nella presentazione del progetto. Dialogo in cui «ci si commuove anche se non si capisce nulla del componimento».