Arriva al cinema Tutto può cambiare, nuova pellicola del regista irlandese John Carney con Keira Knightley e Mark Ruffalo. Su Popoff la recensione.
di Giorgia Pietropaoli
Il trailer del film
«Mamma dice che sei un patetico fallito./Lo dice con affetto». Gli elementi con cui sceglie di partire Tutto può cambiare sono cosa nota tipica di una commedia del riscatto. C’è un lui, Dan (l’orsacchiotto riccioluto Mark Ruffalo), manager musicale un tempo di successo, che è sull’orlo del baratro lavorativo, alcolico e in parte familiare, con un matrimonio fallito e una figlia adolescente che «esce di casa come Jodie Foster in Taxi Driver» alle spalle. C’è una lei, Greta (l’elegante e un po’ algida Keira Knigthley), cantautrice sconosciuta e in crisi sentimentale, ferita e tradita dall’altro, un certo Dave (il leader dei Maroon 5, Adam Levine), cantante sulla cresta dell’onda, con una discutibile barba-simbolo del suo percorso musicale. Ma non è il solito triangolo amoroso lui/lei/l’altro. Per fortuna.
La brillante via d’uscita trovata da John Carney a una commedia che sarebbe potuta sfociare nell’estrema prevedibilità, è di dirigere gli attori non in un film romantico dall’epilogo scontato ma di farli muovere in una pellicola pop/folk/indie/rock in cui i veri protagonisti sono altri: la musica e la città di New York.
La bellezza di Tutto può cambiare sta nel mostrare il processo creativo, nel raccontare l’intuizione, nella meraviglia di dare una colonna sonora a immagini di vita quotidiana che altrimenti potrebbero sembrare banali. Tra un uomo che sta lentamente affondando («Sembri più un senza tetto») e una donna che ha un talento dal cuore spezzato, s’insinua una canzone a fare da nodo salvifico, un’ispirazione underground che rappresenta la svolta per entrambi.
«Nessuno viene a New York e riparte prima che gli sia successo qualcosa di terribile». Carney gioca a dare visibilità al tessuto urbano di una metropoli schizofrenica, conquistando l’attenzione grazie a qualche nota pop ben costruita (e Lost Stars interpretata da Levine è, a orecchio, una hit garantita) e altre note dal sapore surreale, come lo studio di registrazione mobile e la chitarrista che non sa suonare, tanto per fare qualche esempio.
Ogni passo della sceneggiatura sembra voler inneggiare alla sperimentazione e produzione di un prodotto di qualità (e di successo) al di fuori della logica delle major, a beneficio di quelli che rimangono spesso in disparte o ai margini delle logiche di mercato prestabilite dall’industria discografica (o qualsiasi altro tipo di industria: il piano metaforico s’intende alla perfezione).
«È l’artista che ci manda il demo…/Ma noi siamo talent scout!». Oltre la metafora, si srotola la vicenda umana dei personaggi; personaggi che sono alla ricerca disperata del loro posto nel mondo, della loro rivincita, del loro modo per esprimere frustrazioni e delusioni. «Non stavo cercando di riconquistarti. Stavo solo cercando di mandarti a ‘fanculo».
Se l’ovvietà rischia di prendere il sopravvento e possesso della narrazione degli eventi, Carney si sforza, con largo anticipo, di eliminare possibili scenari dozzinali.
L’happy ending non è mai messo in discussione, com’è normale che sia in una commedia di genere. Ognuno lo troverà alla sua maniera. Con un vestito migliore, con uno splitter, con una corsa in bicicletta. Carney, forse, non osa abbastanza ma trova la chiave giusta per mettere in scena una storia leggera e godibile.
Una di quelle storie che potreste canticchiare spensieratamente sotto la doccia; e se per caso avete un gatto accanto che vi fa le fusa mentre siete nel pieno della performance da bagno ricordatevi che non è detto che stia apprezzando. Potrebbe essere il suo modo per farvi sapere che “ehi, guarda che ti sto fischiando”.
TUTTO PUO’ CAMBIARE
Regia di John Carney
Con Keira Knightley, Mark Ruffalo, Adam Levine, Hailee Steinfeld, James Corden
Titolo originale: Begin Again
Commedia, 104 min.
USA, 2013
Uscita giovedì 16 ottobre 2014
Voto Popoff: 3/5
da vedere se: siete curiosi di sentire le esibizioni canore di Keira Knightley
da non vedere se: non amate le commedie musicali