Avete mai provato a pensare a cosa abbia potuto fare Pinocchio dopo essere tornato dalle sue avventure rutilanti? Avete mai pensato a Pinocchio come un adulto o, addirittura, un vecchio? Grazie all’attore che ha prestato la voce a Robin Williams, ecco a voi “La notte di Pinocchio”, il burattino cinquant’anni dopo.
di Franco Fracassi
Una vita incredibile quella di Pinocchio. Un’eterna lotta tra libertà e normalità. Alla fine sceglierà la seconda, convinto di voler superare la sua diversità dell’essere burattino. Collodi viveva in un mondo dove l’emancipazione passava attraverso lo studio e non la ribellione, passava attraverso le buone maniere e non l’anticonformismo. La fine della favola coincide con l’inizio della vita vera. Una vita normale, che da individuo curioso e vitale, quel grezzo burattino ha smussato con fatica gli angoli della sua diversità e ha finito per conformarsi agli schemi comuni, convinto di avere così raggiunto la libertà. Mentre è accaduto l’opposto. Al teatro Sala Uno a Roma va in scena un Pinocchio diverso, riflessivo, invecchiato, unico, conscio di averla persa la libertà. Un Pinocchio che non avete mai visto prima. Un Pinocchio che prende corpo da colui che ha dato la voce a Robin Williams.
Questo insolito Pinocchio adulto e riflessivo è Carlo Valli, attore e doppiatore dalle indiscusse capacità, e voce storica di Robin Williams, interpretazione che nel 1995 gli è valsa il Nastro d’Argento come miglior doppiatore. Accanto a lui Cristina Giachero, una perfetta fata consapevole, al limite dell’inquietante, della sua irrealtà, e Letizia Letza, che interpreta una moderna e seducente volpe. Infine, le coreografie acrobatiche di Materia Viva Performance danno vita a un quanto mai insolito e spettacolare Grillo Parlante, interpretato dal giovane e talentuoso Lorenzo Grilli.
Che cosa ne è stato della sua vita? Che Cosa è rimasto della sua infanzia fiabesca? Quale è stato il prezzo pagato per averla scambiata con una vita reale? In una fredda notte di inverno, Pinocchio nella bottega di falegname ereditata dal padre, deve affrontare alcuni fantasmi del suo passato remoto e fiabesco. Insieme a loro dovrà cercare di decifrare la difficile eredità di una vita da burattino incompleto e grottesco, ma anche felice mito di se stesso. Ha cantato Edoardo Bennato: « È stata tua la colpa allora adesso che vuoi?/Volevi diventare come uno di noi/e come rimpiangi quei giorni che eri/un burattino ma senza fili/e adesso invece i fili ce l’hai!».
“La notte di Pinocchio” (regia di Marco Avarello) che va in scena al teatro Sala Uno, a Roma, dal 21 al 26 ottobre, è un Pinocchio che non avete mai visto prima.
TEATRO SALA UNO
P.zza San Giovanni 10 (dietro la Scala Santa)
21 – 26 ottobre 2014
martedì – sabato ore 21.00, domenica ore 18.00
biglietti: 15.00 interi, 10.00 ridotti
info e prenotazioni: 06 70475672