5 operai feriti e ricoverati in ospedale. Così risponde la polizia alla protesta degli operai Ast/ ThyssenKrupp di Terni
Da questa mattina circa 600 lavoratori dell’Ast di Terni, stanno protestando a Roma contro il licenziamento di 537 operai dell’acciaieria umbra controllata dalla multinazionale tedesca ThyssenKrupp. Durante la manifestazione, a cui partecipa anche il leader della Fiom Landini, ci sono stati scontri con la polizia in assetto antisommossa con diversi feriti tra i manifestanti che sono stati portati in ospedale. Tra i feriti anche Gianni Venturi, coordinatore nazionale Fiom e Alessandro Unia del Fsu Fim Cis.
Dopo aver manifestato in mattinata sotto l’ambasciata tedesca, i manifestanti si stavano dirigendo verso ministero dello Sviluppo Economico quando sono stati bloccati da un energico codone della celere. Gli operai hanno tentato di forzare il blocco ma sono stati respinti con forza dagli agenti, che hanno colpito i manifestanti ferendone, appunto, almeno 3. Maurizio Landini ha dichiarato: “Hanno caricato gli operai. Chiediamo un incontro con il ministro e il capo della polizia, devono spiegare quello che è successo”. Il segretario ha chiesto anche un incontro con il governo perché dia risposte agli operai delle acciarierie di Terni, richiesta a cui si è unita anche la leader della Cgil, Susanna Camusso, stigmatizzando le cariche contro gli operai.
Nel primo pomeriggio la protesta è arrivata a via Molise davanti al ministero dello Sviluppo Economico con un ingresso “difeso” da un nutrito cordone di celerini.
Una delegazione di sindacalisti nazionali e dell’Ast di Terni è poi salita al Mise per un incontro con il ministro Federica Guidi. Il governo si è impegnato a chiarire cosa è successo in Piazza Indipendenza”, ha fatto sapere Landini alla fine dell’incontro al quale era presente anche Filippo Bubbio, viciministro dell’Interno. Sempre Landini ha dichiarato che Bubbico ha chiesto l’apertura di un’inchiesta sugli scontri e sulla reazione ingiustificata della polizia.
Nel frattempo i feriti ricoverati per trauma cranico da 3 sono saliti a 5, e almeno 10 sono rimasti contusi.
Landini ha poi concluso dicendo di non volere le dimissioni di nessuno: “ma senz’altro che sia fatta chiarezza. Non siamo più disponibili a tollerare che i lavoratori siano caricati, probabilmente sono ordini. La polizia non può andare come se ci fossero dei delinquenti”.