La polizia replica le cariche di ieri allontanando gli studenti napoletani che volevano solidarizzare con i lavoratori dell’Ast. La Fiom: domani un’ora di sciopero
di Checchino Antonini
A meno di 24 ore dalla cariche di Roma contro le tute blu della Thyssen, un’altra manifestazione viene pestata a Napoli dove un gruppo di studenti s’erano radunati davanti alla stazione Marittima di che ospita la 14.ma conferenza Femip con i vertici della Banca Europei degli Investimenti. Gli studenti avevano esposto un lungo striscione con la scritta «stop job acts» e sono stati caricati, le agenzie dicono «allontanati» (così come ieri la Repubblica, house organ del Pd renziano diceva “scontri” al posto di cariche a freddo) dalle forze dell’ordine dall’area della Stazione. Indossavano caschi blu in segno di solidarietà ai lavoratori della Ast di Terni. Erano giunti alla Stazione Marittima dopo che il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan aveva lasciato la sede del convegno. Segnali reiterati che si riverberano anche sull’organizzazione dello sciopero sociale del 14 novembre. «Oggi, 30 ottobre, una cinquantina di studenti e lavoratori precari ha deciso di andare a fare “visita” al ministro dell’economia Padoan, presente alla kermesse Expo Napoli per parlare di idee per la crescita e lo sviluppo – scrivono gli studenti del Cau – Con i caschetti blu da operai, volevamo portare in quella sede la voce e la rabbia di tanti, a cominciare dai lavoratori di Terni che ieri sono stati caricati orze dell’ordine al MISE, dove si erano recati per far fronte e impedire la chiusura dell’ATM. Come studenti e come lavoratori non tolleriamo più che si svolgano queste iniziative che hanno lo scopo di far credere al paese che gli interessi dei padroni siano gli interessi di tutti. Il 7 saremo in piazza a Bagnoli in occasione della visita del Presidente del Consiglio Renzi che vuole utilizzare quella passerella per presentare il decreto Sblocca Italia e di nuovo il 14 per lo sciopero sociale convocato a livello nazionale».
Dall’Umbria, Sinistra Anticapitalista chiede che la risposta sia uno sciopero generale regionale contro la «vergognosa aggressione degli operai delle acciaierie di Terni avvenuta a Roma mentre manifestavano pacificamente per difendere il loro posto di lavoro dalla richiesta dei padroni della Thyssen-Krupp di licenziare 537 lavoratori. Infatti le botte, se qualcuno si era illuso o non aveva capito, sono la naturale prosecuzione delle politiche antioperaie di questo esecutico. Prima Renzi non è voluto andare a Terni a parlare con i lavoratori e le locali istituzioni come gli avevano ripetutamente chiesto, poi visto che lui non andava da loro sono andati loro da lui alla Leopolda rimanendo fuori tranne alla fine una piccola delegazione che ha potuto vederlo per poco tempo ed infine le mani promesse da Renzi sono state quelli dei poliziotti che li hanno picchiati. Tutto questo è coerente con chi prende soldi ed offre la platea al finanziere Serra che teorizza l’eliminazione degli scioperi e ha difficoltà ad incontrare persone che stanno per andare sul lastrico». Con l’Ast non morirebbe solo Terni ma l’Umbria non solo per il PIL prodotto dalle acciaierie che è una parte importante della ricchezza di questa Regione e non solo ma anche per la storia di questa azienda che è strettamente legata a quella del movimento operaio umbro.
Eleonora Forenza, capodelegazione dell’Altra Europa con Tsipras/ gruppo Gue/Ngl al Parlamento Europeo, ha annunciato già ieri un’interrogazione sull’«episodio vergognoso, un atto di repressione indegno di un Paese civile.
Dall’Emilia, dove c’è un’altra fabbrica del gruppo, la Berco di Copparo, giunge la notizia che domani proprio quella fabbrica sciopererà per un’ora. Solidale, con loro, Cristina Quintavalla, candidata presidente dell’Altra Emilia Romagna, la lista che nasce dall’esperienza della lista Tsipras con la defezione di Sel, ultra governista e l’aggunta si settori della sinistra anticapitalista. «Le cariche sono la prosecuzione “su strada” della Leopolda. Dunque “il futuro” così evocato da Renzi è questo? – dice Quintavalla – Come si può gridare contro queste cariche e poi restare in coalizione con chi le ispira?C’è un bisogno drammatico di norme precise, regionali e nazionali (adottando idonei strumenti e vincoli urbanistici), che blocchino la corsa alla delocalizzazione e la compressione di salari e diritti dei lavoratori. A questo dovrebbero servire i governi, non a favorire la speculazione, la devastazione dei territori, la desertificazione sociale».
Da Milano, la Fiom ha indetto uno sciopero di un’ora a fine turno e le RSU FIOM Marcegaglia Milano, RSU FIOM Siemens Bicocca, RSU Nacco, Dafne Anastasi delegata RSU FP, invitano a un presidio, domani pomeriggio, davanti la Prefettura: «Il pestaggio degli operai e delle operaie AST di Terni avvenuto ieri a Roma non solo deve farci indignare ma deve diventare un ulteriore motivo di organizzazione della nostra rabbia e del nostro dissenso. La carica a freddo e assolutamente immotivata della polizia non è un errore dovuto allo stress ma è necessariamente frutto di un ordine arrivato da molto in alto. Non facciamoci ingannare dallo scarica barile del governo su questo o quel ministero che ha agito autonomamente e male. Il messaggio di questo governo, che chiaramente rappresenta gli interessi delle grandi imprese e delle banche, è limpido e forte: i posti di lavoro a tempo indeterminato e con un salario decente devono essere cancellati!
Tutto questo significa che le botte di ieri non riguardano solo gli operai AST Terni ma riguardano tutti e tutte».
Pensare che chi è stato sempre servo dei padroni, credo di che sia un’utopia che soprattutto oggi non ci possiamo permettere! Questi signori sono sempre stati al di là della barricata. Altro che lavoratori! Onofrio Infantile Sabato 1° novembre 2014