La città del nord del Libano era divenuta una delle basi di appoggio dell’Isis. Offensiva da parte delle forze armate libanesi. Sedici morti e decine di migliaia gli sfollati.
di Franco Fracassi
Dopo l’Iraq adesso tocca anche al Libano. La guerra civile in Siria si sta lentamente estendendo a tutto il Medio Oriente. Il centro Tripoli, il principale porto del nord del Libano, è stato teatro di una vera e propria battaglia strada per strada. Secondo l’agenzia di stampa Reuters, nell’ultima settimana ci sono stati sedici morti (cinque dei quali civili) e 154 feriti. Decine di migliaia le persone in fuga dalla città.
In Libano c’è una Costituzione molto libertaria, che favorisce la costituzione di qualsiasi partito politico, organizzazione e perfino gruppo armato. E così, da metà del 2013 Tripoli era diventata la base libanese per l’Esercito siriano libero e dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, meglio conosciuto come Isis. Tanto che oramai il centro cittadino era addobbato con le bandiere nere della jihad.
In seguito all’inizio delle ostilità internazionali nei confronti dell’Isis anche il governo libanese ha deciso di fare la sua parte. Ha prima intimato ai jihadisti di andarsene. Inutilmente. A questo punto è passato all’azione.
Per il momento l’offensiva dell’esercito libanese ha sortito come effetto la fuga dei civili. L’Isis e l’Esercito libero siriano continuano a controllare gran parte del centro abitato.
Giusto una nota.
Tripoli è il porto a Nord della Libia, Nord-Africa.
Non del Libano, che confina con Siria ed Israele, in Medio Oriente. Questo articolo è sbagliato geograficamente, chiederei un po’ di precisione, se fosse possibile, prima di pubblicare notizie che rischiano di confondere i lettori.
Peto venia,
Sono io il lettore confuso.
Prima di scatenare polemiche, bisogna essere sicuri di ciò che si sta leggendo. Tripoli è porto di entrambi gli stati e ignoravo che si combattesse anche in Libano, oltre a tutti i problemi che la Libia sta attraversando. Se potete cancellate pure i commenti.