Si chiama George P. Bush, nipote di nonno George H. e di zio George W. Una dynasty all’insegna della politica e dell’industria petrolifera
di Marina Zenobio
Si chiama George P. Bush, nipote di nonno George H.W. Bush e di zio George W. Bush, entrambi ex presidenti, nonché figlio dell’ex governatore della Florida, Jeb Bush. Una dynasty all’insegna della politica e dell’industria petrolifera
Nelle recentissime elezioni di medio termine, vera mazzata per Obama che ha perso il controllo di entrambe le camere, a poco più di due anni dalla scadenza del suo mandato, il 38enne avvocato repubblicano George Prescott Bush è stato eletto in Texas ad un ruolo poco noto ma molto importante, ovvero il land commisioner (commissario terriero). Il suo mandato durerà quattro anni durante i quali si occuperà dei veterani, gestirà il Permanent School Fund con un budget da capogiro ma, soprattutto, amministrerà i terreni pubblici e gestirà i diritti minerari di petrolio e gas, risorse di cui il Texas è ricchissimo.
Petrolio, petrolio e ancora petrolio. D’altro canto tutta la famiglia Bush ha una provata esperienza nel campo dell’industria petrolifera, le carriere politiche della dinastia sono tutte state modellate da interessi petroliferi. La storia continua, uguale a sé stessa, e George P. Bush è già ritenuto, tra i repubblicani, uno dei nomi papabili da candidare alla Casa Bianca, nelle prossime elezioni presidenziali del 2016.
Secondo quanto riportato dalla stampa americana, il giovane George P. Bush da Fort Worth, sarebbe il primo della sua dinastia a centrare una vittoria elettorale alla sua prima competizione. Durante la campagna elettorale è riuscito a raccogliere 3 milioni di dollari sconfiggendo senza difficoltà il poco conosciuto rivale, il democratico John Cook, ex sindaco di El Paso. Columba, sua madre, è di origini messicane e P. Bush parla fluentemente lo spagnolo, praticamente la seconda lingua in Texas dove la presenza latina è in veloce espansione.
Un altro nipote illustre è invece rimasto al palo in queste elezioni di mezzo di temine. Si tratta del democratico Jason Carter, nipote dell’ex presidente Jimmy Carter, uscito sconfitto dalla sua corsa per diventare governatore della Georgia.