Dopo lo sgombero, al Buridda torna Critical Wine nel nuovo spazio occupato dell’ex magistero [Ludovica Schiaroli]
Il vino è il canto della terra verso il cielo. Scriveva così Luigi Veronelli anni fa proprio per sottolineare il legame che deve esserci fra terra, vino e cibo. la decima edizione di Critical Wine a Genova (sabato 8 e domenica 9 novembre) è “veronellianamente” dedicata alla “poesia della terra”. La poesia sarà infatti il filo conduttore “che unirà storie di territori e di vigne imprigionate, insanguinate, “eroiche””, dichiarano un po’ enfaticamente gli organizzatori, che hanno anche chiesto ai produttori di portare con loro poesie e liriche che verranno poi appese ai muri del Buridda.
I produttori invitati sono 43 provenienti da tutta Italia che bene rappresentano le diversità del territorio, che però condividono lo stesso approccio e la stessa filosofia per il mondo del vino riassumibile in dieci parole chiave: naturale, vero, sincero, biologico, biodinamico, appassionato, autocertificato, a prezzo sorgente, da agricoltura contadina, umano. Spulciando l’elenco, l’occhio cade sui nomi storici, quelli che ogni anno non mancano mai, come Aldrighetti (Valpolicella, Ripasso e Amarone) che lo si riconosce perché il suo stand ha costantemente la fila davanti. Da Monforte d’Alba arriva Clerico con la sua barbera, e il barolo. Il dolcetto è ben rappresentato da Revelli, giovane produttrice che fa tre ottime tipologie di dolcetto a Farigliano (Asti). Poi c’è Calcabrina da Montefalco (Perugia) un sagrantino potente e profumato magnifico ambasciatore delle terre del sud. Difficile elencarli tutti. Ci sono poi le new entry, quelli che debuttano per la prima volta, Tenuta Maffone, molto conosciuto nella zona del ponente ligure per il suo Pigato che da poco sta sperimentando anche un metodo classico… chissà se lo porta in assaggio… mentre dal profondo sud, da Menfi, Agrigento arrivano le Cantine Barbera. Ma la grande novità di quest’anno è la location. Il Buridda da qualche mese non si trova più nella storica sede di Via Bertani, occupata nel lontano dal 2003 e sgomberata nottetempo dal comune di Genova lo scorso giugno, la nuova sede ottenuta dopo un lungo braccio ferro con il comune di Genova si trova oggi in corso Montegrappa numero 39 e come dicono gli organizzatori è “ancora più grande, accessibile, interessante soprattutto perché animata dalla confusione di tutti i cantieri, ma pronta per accogliere Critical wine”. D’altronde è meglio ricordarlo Il laboratorio Sociale Buridda dal 2003 è uno spazio aperto della città, dove da anni convivono laboratori artistici, palestre, sale di teatro e di cinema e Critical wine rappresenta alla perfezione lo spirito del Buridda: alternativi al mercato e libertari.