«Noi vorremmo avvistare oggetti narrativi non-identificati, mandare segnali, stabilire un contatto con le intelligenze aliene al mainstream»
di Ercole Olmi
“Noi vorremmo cercare e avvistare oggetti narrativi non-identificati, mandare segnali, stabilire un contatto con le intelligenze aliene al mainstream che li hanno prodotti, e se possibile cooperare per pubblicarli. Non ci interessano gli UFO (o magari sì, dipende), ma gli UNO. Unidentified Narrative Objects”, scrive il collettivo Wu Ming.
Dall’esperienza del collettivo di scrittori autori di Q e dell’Armata dei sonnambuli, nasce una nuova collana di libri delle edizioni Alegre che vuole sperimentare l’ibridazione tra i generi, e una nuova capacità di contronarrazione.
Come si legge nella presentazione della collana uscita su Giap – il sito dei Wu Ming – “Del «quinto tipo», in ufologia, sono gli incontri ravvicinati dove avviene una comunicazione diretta, bidirezionale e collaborativa fra terrestri e intelligenze aliene, in seguito a una consapevole iniziativa da parte terrestre. […] Il quinto tipo non è previsto dalla «Scala di Hynek», che arriva solo al terzo. L’etichetta è entrata in uso più di recente e non tutti gli ufologi sono d’accordo sulla sua necessità, ma a noi che importa? Mica siamo ufologi. Il «quinto tipo» ci piace come metafora”.
La nuova collana diretta per Alegre da Wu Ming 1, sarà inaugurata Mercoledì 19 novembre con l’uscita in libreria di “Diario di zona” di Luigi Chiarella (Yamunin). Il secondo libro della collana uscirà Mercoledì 3 dicembre e sarà una nuova edizione aggiornata de “Il derby del bambino morto” di Valerio Marchi, con una premessa di Wu Ming 5 e un aggiornamento di Claudio Dionesalvi. Nel primo semestre del 2015 usciranno gli altri due “oggetti narrativi non identificati” della collana già in programma, e ogni 12 mesi usciranno quattro esemplari del “quinto tipo” nel catalogo della casa editrice.
Le edizioni Alegre nascono nel 2003 per iniziativa di Salvatore Cannavò, Giulio Calella e Checchino Antonini, attualmente redattore a Popoff, nel punto più alto della stagione dei movimenti, dai no-global al movimento per la pace.
L’asse del loro lavoro culturale è quello di riuscire a raccordare le nuove forme della politica e dei movimenti con il punto di vista dei “vinti” benjaminiani, con le culture che, pur sconfitte dal Novecento, hanno resistito alla resa e hanno cercato di esplorare la realtà a “contropelo”. Cucire le ragioni dei movimenti con le intuizioni e le suggestioni di un marxismo critico e creativo ancora ampiamente inesplorato. Costruire, sperimentare e rivitalizzare una letteratura sociale, in cui la narrazione influenzi e cerchi di modificare la realtà.
L’ambizione è pubblicare libri che passino di mano in mano allargando la visuale per criticare il reale, rafforzando le aspirazioni al cambiamento.
Prima di Quinto Tipo, Edizioni Alegre aveva già incrementato le proprie proposte e i propri strumenti: più titoli di inchiesta giornalistica e di riflessione teorica inedita, nuove collane (in particolare quella di narrativa, “Scritture resistenti”), l’edizione della Nuova rivista Letteraria semetrale di letteratura sociale fondata da Stefano Tassinari.
i WU Ming per caso sono quelli che arricchiscono Berlusconi pubblicando con Einaudi, e censurano sistematicamente chi parla di imperialismo yankee?