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Par condicio negata, Sky TG24 “la casa dei confronti truccati”

L’emittente di Murdoch: «Siamo la casa dei confronti» ma il confronto elettorale tra i candidati emiliani è drogato: solo i big in prima serata. Esclusa l’Altra Emilia Romagna

da Bologna, Ercole Olmi

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A Sky TG24 piace rappresentarsi come la «casa dei Confronti» perché il 19 novembre «ospiterà il confronto fra i candidati alla guida della Regione Emilia Romagna».

Il comunicato stampa è entusiastico: «prosegue l’impegno del canale all news che da anni sostiene l’importanza – in una democrazia – dei confronti politici, basati sul format già utilizzato in numerose occasioni. Sky TG24 si conferma così la casa dei Confronti».

Poi uno conta i candidati e si accorge che la democrazia si restringe al confronto di quattro candidati invitati con un po’ di claque «parte attiva del format». Ci sarà Bonaccini, ovviamente, candidato del Pd, poi Alan Fabbri, quello che manda a dire che vorrebbe radere al suolo i campi rom (Lega e Fi), la grillina Gibertoni e Rondoni, candidato per Ncd e Udc. Non mancherà nulla: voting, streaming, catering e app.

Peccato che i candidati siano sei, all’appello mancano Cristina Quintavalla, candidata a presidente per l’Altra Emilia Romagna, la lista della sinistra alternativa nata dall’esperienza della lista Tsipras, e Maurizio Mazzanti, dei Liberi cittadini.

Ma «l’importanza-del-confronto-in-una-democrazia»?

Problemi logistici, rispondono cortesi all’ufficio stampa dell’emittente satellitare.

Ma c’è la par condicio!?

Problemi logistici, rispondono cortesi all’ufficio stampa dell’emittente satellitare. Ma aggiungono che per i due sfigati restanti ci sarà uno spazio nel pomeriggio con Paola Saluzzi, stesso minutaggio. Ma è un confronto truccato!

Problemi logistici, rispondono cortesi all’ufficio stampa dell’emittente satellitare. Poi. un po’ più scocciati: ma mica siamo il servizio pubblico.

Sì, ma la par condicio non vale per tutti?

Al Coreco, il comitato di controllo sull’emittenza, c’è una dipendente che si occupa di pat condicio ma in questi giorni, così viene detto, è in ferie. Un po’ come se il guardiano del camposanto andasse in ferie il 2 novembre. All’Ag Com, l’ Authority per le telecomunicazioni, “la collega che si occupa di queste cose rientra domani”, chiedono di mandare una mail ma non è ancora arrivata una risposta.

Ovviamente ai quattro prescelti per il confronto di serie A non sfiora nemmeno un istante l’idea di chiedere regole uguali per tutti. Fossero così sensibili non gli verrebbe mai in mente di appoggiare il jobs act o di bruciare vivo un immigrato.

Da quanto si apprende dallo staff dell’Altra Emilia Romagna è partito un esposto ed è stata annunciata un’interrogazione urgente al Senato.

In una lettera, ancora senza risposta ufficiale, alla stazione tv di Murdoch, Cristina Quintavalla prova a chiedere spiegazioni: «In quanto rappresentante di una lista che comprende variegate sensibilità, mi trovo costretta, a rifiutare il vostro invito di partecipare all’incontro con il solo candidato Mazzanti visto che gli aspiranti al seggio più alto della Regione Emilia – Romagna sono sei e non comprendo il motivo per cui abbiate scelto, a dispetto dell’autodefinizione, cito dal vostro comunicato, di “Casa dei confronti”, di escludere me e Mazzanti dal dibattito principale.

Riteniamo la vostra scelta profondamente scorretta ed ingiustificabile, stiamo quindi approfondendo la questione con gli istituti di garanzia deputati a vigilare sulla par condicio in campagna elettorale ed è anche in corso di preparazione un’interrogazione parlamentare sulla vicenda nel caso in cui non sia tempestivamente posto rimedio all’errore.

In sintesi dunque sono disposta a partecipare al dibattito principale che ospita Bonaccini, Fabbri, Rondoni e Gibertoni: non occupo molto spazio per cui credo che la presunta questione logistica che avete opposto alle nostre proteste verbali possa essere facilmente superata».

Va detto che parecchi campioni della libera informazione sono allergici alla par condicio. Fra i casi più eclatanti quello di Piazza Pulita che, nel 2013, escluse la maggior parte dei candidati a sindaco di Roma, restringendo la partita ai quattro che gli parevano più importanti. Tutto questo perché il confronto è così importante, in democrazia, che è meglio truccarlo. Parola di Murdoch.

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