Agghiacciante messaggio su fb del sindaco di Concamarise, Verona. E’ il leghista Cristiano Zuliano. Che rivendica tutto: «Io non sono razzista ma…»
da Treviso, Enrico Baldin
«Termovalorizzare i rom». Così un sindaco leghista della bassa veronese sul suo profilo Facebook.
Il sindaco in questione è anche il segretario locale del circolo della Lega Nord. Si chiama Cristiano Zuliani ed è al secondo mandato come sindaco del comune di Concamarise, località della bassa veronese. Zuliani, che sui social network usa uno pseudonimo, ha commentato una dichiarazione della Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, che invitava a non scaricare odio sui cittadini di etnia rom. La Boldrini anzi diceva che la cultura rom va “valorizzata”. Verbo questo colto al balzo da Zuliani che nel suo dialetto postava la frase controversa «Ha ragione. I rom vanno termovalorizzati».
Sentito dal quotidiano veronese “l’Arena”, Zuliani – che nel frattempo aveva rimosso il post – non ritraeva: «Mi assumo le responsabilità di ciò che ho scritto. Ho pensato anche alle conseguenze che le mie parole potevano suscitare, ma è ciò che pensa la gente». Poi arriva la solita retorica «Io non sono razzista, nelle scuole del mio comune ci sono anche marocchini». E concludeva «Quello che ho scritto è solo un giudizio personale».
Ma quello di Zuliani – che nel momento in cui scrivo non ha ancora avuto alcuna ammonizione dai vertici della Lega – non è solo un “giudizio personale”, come l’ha definito. E’ anche quello che accadde realmente nei tempi più tristi e feroci della storia recente dell’uomo. Decine di migliaia tra rom e sinti furono deportati e perseguitati dai nazisti, e nei forni ci finirono sul serio. Se questo possa essere passato per il cervello del Sindaco di Concamarise, però, non è dato sapersi.
Gli amministratori locali della Lega non sono nuovi a uscite di cotanta grazia sui social network. Alcuni mesi fa una consigliera padovana si chiedeva «Nessuno stupra la Kyenge?» , mentre un amministratore di un comune bresciano invece commentava il terremoto in Emilia che costò la vita a 27 persone con uno stucchevole «Scusate per i disagi, la Padania si sta staccando». Un segretario di circolo monzese alla notizia dell’incendio di una manifattura in cui lavoravano cinesi si rammaricava che nessuno di essi fosse rimasto dentro. Si credeva simpatico invece un segretario di circolo leghista del trevigiano «Cosa si lancia ad uno zingaro che sta affogando? La moglie e i figli».
Un elenco che potrebbe essere infinito e che è corredato da esternazioni anche di leghisti ben più celebri rispetto ai rappresentanti territoriali del partito succitati. Dai “Bingo bongo” di Bossi alla “Pulizia etnica dei culattoni” di Gentilini, proseguendo per le giustificazioni di Borghezio al killer nazista norvegese Breivik. Ma i leghisti, prontamente, lo ribadiscono sempre «Non sono razzista».
Speravo di leggere qualche commento a questa notizia, ho aspettato invano e nell’attesa mi son riguardata di Robert Musil “Discorso sulla stupidità” e di Hannah Arendt “La banalità del male” ed è ancor per me difficile riuscire ad impostare il problema per poterlo poi illuminare di un minimo di raziocinio. Perciò resto sul generico di qualche riga scritta da Musil: “Si ha bisogno di concezioni che siano di sostegno a ciò che è vero, ragionevole, importante, saggio, e perciò all’opposto, anche a ciò che è stupido. Quale concetto, o concetto parziale della stupidità ci si può formare, però, quando il concetto della ragione e dell’intelligenza sta cadendo?”