A Montecitorio una mostra multimediale rievoca la figura politica de “Il Migliore” a mezzo secolo dalla sua scomparsa
Bisogna guardarsi indietro per capire dove stiamo andando. E Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista Italiano, padre costituente, uomo di governo e di opposizione, ferma e dura, negli anni tra il dopo guerra e l’affermarsi dell’Italia del “miracolo economico”, deve essere considerato oggi un solido punto di riferimento morale in quest’epoca di politica “bassa”. A narrare la figura di questo uomo politico, la mostra multimediale “Palmiro Togliatti, un padre della Costituzione“, ospitata dalla Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, promossa dalla Fondazione Gramsci, dall’Archivio centrale dello Stato e dall’Archivio storico della Camera dei deputati, in collaborazione con l’Aamod, l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, e del Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università degli Studi Roma Tre, che conserva il fondo Togliatti. La mostra, ingresso gratuito, è stata inaugurata lo scorso 28 novembre alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini e di Luisa Malagoli Togliatti, figlia adottiva di Palmiro Togliatti e Nilde Iotti, e potrà essere visitata dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18, ultimo ingresso 17.30, fino al 18 dicembre, 8 dicembre escluso.
Ravvivare la memoria di un protagonista della rinascita democratica del nostro Paese
Il percorso della mostra mette in primo piano l’attività svolta da Palmiro Togliatti dal marzo 1944, quando rientra trionfalmente in Italia dopo 18 anni di esilio, fino alla promulgazione della Costituzione della Repubblica italiana nel gennaio 1948, senza però lasciare da parte la biografia del Compagno Ercoli prima del suo ritorno in Italia ed il suo ruolo di Segretario del PCI e parlamentare dal 1948 al 1964, anno della sua morte.
Protagonisti, documenti autentici provenienti da archivi pubblici e privati, tra i quali il manoscritto del Memoriale di Jalta, fotografie, giornali dell’epoca, manifesti. Il tutto corredato da documenti in digitale, materiale audio e video che trasformano la Sala della regina in un ambiente multimediale composto da teli specchianti, monitor, proiezioni, touch-screen, fino alla riproduzione in dimensioni reali del celebre quadro di Guttuso sui funerali del Segretario comunista che chiude l’esposizione.
Un viaggio nella storia d’Italia e nella la vita di uno dei suoi protagonisti che si snoda attraverso 9 tappe principali. L’arrivo da Mosca a Napoli. Il trasferimento da Napoli a Roma. L’eredità di Gramsci. La liberazione. Togliatti guardasigilli. L’Italia alle urne. La libertà e l’amore. Verso il mondo bipolare. La Costituzione.
Una biografia multimediale
Tra i contributi audiovisivi forniti dall’AAMOD, film documentari realizzati da registi di grande rilievo, vicini o iscritti al Partito comunista, come “Togliatti è ritornato” di Carlo Lizzani, con immagini della prima manifestazione col Segretario del PCI dopo l’attentato subito nel luglio 1948. “I fatti di Modena“, sempre di Lizzani, sui funerali dei lavoratori uccisi durante una manifestazione nel 1950, a cui Togliatti partecipò assieme a Di Vittorio. Poi “Pace, lavoro e libertà” di Gillo Pontecorvo, che dà conto dei lavori del VII Congresso del partito. Di grande interesse anche il filmato della visita di Togliatti ai lavoratori della Geloso in lotta, realizzato dalla Federazione milanese del PCI. Vi è poi la “chicca” del discorso in francese del compagno “Ercoli” al VII Congresso dell’Internazionale comunista, che all’indomani dell’ascesa del nazismo varò la linea dei fronti popolari antifascisti e del quale fu protagonista assieme a Georgij Dimitrov. Interessanti anche le tribune politiche ed elettorali con Togliatti, recuperate presso le Teche Rai, e i materiali di contesto forniti dall’Istituto Luce.
Una parte della mostra è infine dedicata alla morte di Togliatti a Jalta, in Unione Sovietica, e agli imponenti funerali che si tennero a Roma e che costituiscono una delle più straordinarie manifestazioni di massa della storia repubblicana. Di questo evento rimane il film collettivo “L’Italia con Togliatti“, che ebbe tra i suoi autori registi come Paolo e Vittorio Taviani, Carlo Lizzani e Glauco Pellegrini, sempre dagli archivi Aamod. Degno di nota è anche il fatto che dal girato di quello stesso documentario furono tratte sequenze di grande bellezza e intensità presenti nei film “Sovversivi” di Paolo e Vittorio Taviani e “Uccellacci e uccellini” di Pier Paolo Pasolini, dei quali pure sono riproposti alcuni brani.
Il lavoro per il paese, al centro di tutto
L’immagine centrale dell’allestimento, nella prima parte della sala, è un grande tavolo di lavoro, un simbolo del lavoro intellettuale e del confronto che hanno dato vita alla Costituzione, sul quale incisi i primi 12 articoli della Costituzione. All’interno dell’allestimento, trovano poi spazio le fotografie di Mario Carnicelli – tratte dalla raccolta “24.8.1964 C’era Togliatti” -che documentano con estrema intensità la partecipazione alle esequie del leader del Pci.