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Terza notte sulla gru. Ilaria Cucchi scrive al procuratore

Bologna. L’uomo dice di essere stato pestato. Vorrebbe parlare con la sorella di Stefano Cucchi ma i carabinieri lo tengono isolato sulla gru. Ecco la lettera di Ilaria

di Ilaria Cucchi e Checchino Antonini

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Caro dott. Giovannini,
Antonio della Rocca è ancora lassù. Io non sono nessuno. Ma ieri mattina avevo trovato un suo messaggio rivolto a me.
Per me è uno sconosciuto. Ma sicuramente una persona in difficoltà.
Io non capisco nulla.
Quando tante ore fa è stato impedito ogni contatto tra lui e me lei ha fatto sapere che “interventi estemporanei” sarebbero stati dannosi. È sicuro di questo? È sicuro che isolare Antonio sia stata la scelta migliore?
Io lo avevo invitato a scendere. Avevo provato ad instaurare un dialogo con lui.
È sicuro che frustrare la sua disperata e sicuramente poco lucida, ma comunque disperata, richiesta di attenzione fosse la scelta giusta da fare?
Io non sono nessuno e non capisco nulla. Non sono un magistrato. Ma provo a mettermi nei panni di quella persona evidentemente disperata e probabilmente sempre meno lucida che viene lasciata sola. Isolata dal mondo.
Ha lamentato violenze. Ma questo non conta. Quel che conta è che si trova in un profondo stato di disagio.
Percepisco fastidio. Mi spiace. Spero di sbagliarmi. Io non sono nessuno. Ma Antonio aveva chiesto un dialogo con me. Io ci ho provato. Per non voltarmi dall’altra parte, per non essere omologata nell’indifferenza e nel pregiudizio cinico che spesso tanto male fa.
Buon lavoro dottore. [Ilaria Cucchi]

 

Terza notte sulla gru: non cessa la protesta del 38enne che si trova su una gru in centro a Bologna dalla notte tra mercoledì e giovedì. Dice di essere stato pestato dalle guardie e di non essere stato adeguatamente soccorso in ospedale. Vuole parlare con Ilaria Cucchi.

È fallito nel tardo pomeriggio un tentativo di mediazione, dopo che sembrava essersi aperto uno spiraglio nelle trattative, portate avanti da un maresciallo negoziatore dei carabinieri e dai vigili del fuoco. L’uomo sembrava essersi convinto a scendere di fronte alla possibilità di essere intervistato da due emittenti televisive e di essere portato subito dopo all’ospedale. Ma, dopo che tutto era stato organizzato, con l’arrivo delle telecamere, il 38enne ha cambiato idea e ha preferito rimanere dov’è. Intanto, un certo nervosismo si registra tra i negozianti della strada, via Oberdan, che è chiusa parzialmente per i soccorsi. «I carabinieri e i vigili del fuoco stanno svolgendo un lavoro eccezionale», ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini omettendo (come fanno anche le agenzie di stampa) che Ilaria Cucchi da giovedì mattina, non appena letti i messaggi ricevuti dall’uomo, s’è messa a disposizione delle autorità per incontrarlo, anche solo telefonicamente. Ilaria, di cui pubblichiamo lo scambio di messaggi, è scossa da questa richiesta di aiuto da parte di una persona psichicamente in difficoltà che resterebbe tale anche nell’ipotesi in cui non risultasse vera la notizia del pestaggio.

I carabinieri avrebbero anche bloccato il profilo facebook dell’uomo ufficialmente per proteggerlo ma certamente hanno costruito un isolamento totale intorno a una persona in gravi difficoltà.

Dopo la presentazione dell’associazione contro gli abusi in divisa, Acad, molti partecipanti all’evento, dalla Sala Benjamin si sono recati in nottata in via Oberdan per verificare la situazione.

 

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