Voti comprati degli immigrati e un aiutino dal centro destra. Così la delfina di Burlando batte Cofferati alle primarie del Pd. Si riaprono i giochi a sinistra
da Genova, Rosa Cella
Raffaella Paita, assessore alle infrastrutture della Regione Liguria e soprattutto delfina di Claudio Burlando presidente uscente, vince le primarie del centrosinistra su Cofferati e Tovo conquistando tre province su quattro. “Saranno anni rock” commenta a caldo appena visti i risultati. Non c’è dubbio che i prossimi giorni saranno parecchi agitati, Cofferati in conferenza stampa a scrutinio ultimato, dichiara di non riconosce il risultato e chiede la commissione di garanzie per verificare che tutto si sia svolto secondo le regole, non escludendo eventuali esposti in procura”.
Le regole già… da giorni infuriano le polemiche dopo che Saso esponente del Nuovo Centro Destra qualche giorno fa aveva annunciato l’appoggio a Paita invitando a votarla. Saso, oltre che ex An è indagato nell’inchiesta Maglio 3 sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel ponente ligure e nel 2011 ha ricevuto un avviso di garanzia per promesse elettorali ed indagato assieme ad altri 11 consiglieri della Regione Liguria per lo scandalo delle “spese pazze”.
La questione è arrivata fino a Roma e anche i big del partito, Fassina, Bersani, Cuperlo e Civati hanno stigmatizzato la scelta invitando Paita a fare un passo indietro restando dentro i perimetri della coalizione. Niente da fare i voti servono tutti ha risposto l’assessore alle infrastrutture ricordando ai compagni di partito che in parlamento il Pd governa con il Ncd, quindi non si capisce perché in Liguria non dovrebbero valere le stesse regole…
Ma il pasticciaccio brutto delle primarie non finisce qui. Se da una parte c’è il risultato inaspettato dei 50 mila votanti (se ne aspettavano poco più di 30 mila) il dato che lascia sconcertati è l’affluenza altissima in alcuni comuni come Albenga che a fronte di 1500 votanti in 1300 hanno scelto Paita. Durante la giornata numerosi elettori hanno parlato di code di migranti (marocchini e cinesi) ai quali qualcuno aveva visto consegnare i due euro per andare a votare. Alla Spezia è stato di nuovo un plebiscito con Paita che raccoglie 9713 voti e lascia Cofferati a quota 4600, anche qui denunciate parecchie irregolarità tra cui la candidata che si ferma a chiacchiyerare dentro un paio di seggi.
A Cofferati resta Genova e il Tigullio: a Genova stravince raccogliendo quasi il doppio delle preferenze, 12.247 contro 6782 anche se il dato di affluenza è relativamente basso se confrontato con quella della Spezia: a Genova città capoluogo hanno votato 19.687 elettori alla Spezia 14.532. Non a caso ieri sera a caldo il direttore de il Secolo XIX registrava proprio questo dato, Genova è la vera perdente di queste primarie, i giochi sono stati fatti nelle altre province, la città è riuscita ad esprimere un voto di peso.
Quello che succederà nei prossimi giorni non è facile da immaginare. Il dato certo è che ancora una volta il PD è spaccato, da una parte Paita con in modo quasi compatto la regione Liguria e i suoi assessore e dall’altra la segreteria regionale e provinciale che aveva apertamente appoggiato la candidatura del cinese. Sel, che dopo qualche mal di pancia aveva deciso di partecipare “da esterno” alle primarie sostenendo Cofferati in nome della discontinuità con le politiche del governo Burlando, dovrà ora decidere quale strade prendere.
La domanda è se ora tutto quello che sta a sinistra del PD si ricompatterà in qualche modo. Ieri in diretta a Primocanale il segretario regionale di Sel Chiaramonte e il parlamentare Quaranta hanno ribadito che non voteranno per Paita, “perché non rappresenta una scelta di centrosinistra”. Ci sono poi l’Altra Liguria dove Antonio Bruno, uno dei possibili candidati per le prossime regionali, ha dichiarato di essere a buon punto nella ricerca della candidatura e poi Rifondazione Comunista e il PDCI che invece non si sono ancora espressi. Appresa la notizia della vittoria di Raffaella Paita, L’Altra Liguria ha voluto ribadire con ancora maggiore determinazione la scelta di lavorare per costruire un’alternativa: «Restiamo aperti alla collaborazione di tutti coloro che sono interessati», fa sapere l’associazione che, stasera stessa, si vedrà presso la sede del Punto Rosso in via San Luca.
I grillini al momento sembrano più intenzionati a partecipare che a vincere, potevano puntare su Ferruccio Sansa, ma hanno preferito adottare la solita modalità delle elezioni on line. Si voterà a maggio. Paita corre da oltre un anno e ieri ha vinto il primo round. La strada è ancora lunga e i giochi sono aperti.