Cinque sondaggi danno in testa SYRIZA con vantaggi dal 3 all’8%. Public Issue attibuisce al partito di Tsipras il 38% e dunque i fatidici 151 seggi
di Francesco Ruggeri
Cinque sondaggi danno SYRIZA come vincitrice delle prossime elezioni greche con vantaggi che oscillano dal 3 all’8%.In particolare AVGHI presenta un sondaggio dell’istituto demoscopico Public Issue che attibuisce a SYRIZA il 38% dei consensi contro il 30% di Nea Dimocratia. Se così fosse il partito di Tsipras sarebbe in grado di assicurarsi l’autonomia con 151 seggi in parlamento contro gli 80 della destra di Samaràs. Con l’avvicinarsi delle elezioni l’impressione è che si rafforzi il clima di cambiamento nel paese ed è indicativo che nello stesso sondaggio il 66% degli intervistati prevede una vittoria di SYRIZA alle elezioni, contro il 22% di Nea Dimocratia.
Intanto, si preparano al salto della quaglia alcuni dei principali mezzi di comunicazione in Grecia, gli stessi che finora hanno sostenuto a spada tratta il governo e le sue politiche antipopolari. E parliamo di navi ammiraglie nel panorama dell’informazione greca.
Diventa commentatore del principale notiziario del canale MEGA il giornalista dell’Avghì (ed ex direttore del quotidiano comunista Rizospastis) Thanasis Karteròs. E nella sua edizione domenicale il quotidiano Vima (del Gruppo Giornalistico Lamvrakis) apre con un pezzo intitolato “La storica occasione della Sinistra”, particolarmente favorevole a SYRIZA che prevede la vittoria di Alexis Tsipras alle prossime elezioni con almeno 5 punti di vantaggio.
A dieci giorni dalle cruciali elezioni politiche in Grecia, sulle agenzie italiane, vengono citati solo i sondaggi che confermano il primato di Syriza su Nea Dimokratia ma senza i margini ampi di AVGHI. Stando ai risultati di un sondaggio condotto a livello nazionale tra il sette e l’otto gennaio dalla società Kapa Research per conto dell’edizione domenicale del quotidiano To Vima, Syriza ottiene il 28,1% delle preferenze contro il 25,5% di Nea Dimokratia. Al terzo posto si trova To Potami (il Fiume) la nuova formazione politica di centro-sinistra con il 6,5%. Seguono il partito filo-nazista Chrysi Avghì (Alba Dorata) con il 5,4%, il Pasok (socialista, che insieme con Nea Dimokratia forma l’attuale governo di coalizione) con il 5,2% e il Partito Comunista di Grecia (Kke) con il 5%. Il partito dei Greci Indipendenti (Anel) e il movimento dei Socialisti Democratici, creato pochi giorni fa dall’ex premier socialista George Papandreou, resterebbero fuori dal Parlamento avendo ottenuto rispettivamente il 2,6% e il 2,8% (al di sotto della soglia di sbarramento del 3%). Da parte sua, Sinistra Democratica (DiMar), il partito che per un anno ha fatto parte del governo di coalizione, non raggiunge nemmeno l’1% delle preferenze. Alla domanda su quale sarebbe il miglior primo ministro per la Grecia in questo momento, il 43,9% degli intervistati ha risposto Samaras contro il 36,2% che ha detto di preferire Tsipras, mentre la maggioranza degli intervistati (il 60,7%) giudica negativamente l’operato del governo Samaras e il 61,1% di essi considera in maniera negativa il programma elettorale di Tsipras.