Tokio è in recessione tecnica ma il governo non rinuncia a far crescere le spese militari. E, per gli F35 spende la metà di quello che gli costa lo stato sociale
di Carlo Perigli
A fronte della perdurante crisi economica che sta colpendo il Paese del Sol levante, il governo di Tokyo ha approvato, all’interno del budget previsto per il 2015, una spesa relativa al comparto militare di cinque miliardi di yen, una somma pari a circa 35 milioni di euro. I costi per la difesa crescono così per il terzo anno consecutivo, beneficiando di un aumento del 2,8% rispetto all’anno passato. Secondo quanto riferito da Gen Nakatani, neo-ministro della Difesa, l’aumento si è reso necessario considerata la «situazione in evoluzione» attorno al Giappone, un chiaro riferimento alla disputa tra Tokyo e Pechino relativa alle isole Senkaku/Diayou, situate nel mar Cinese orientale.
Una spesa imponente, che lascia ancora più perplessi se si considera che il Giappone a novembre è entrato in un periodo di recessione tecnica, con un deficit che attualmente ammonta al 227% del Pil. A fronte di varie promesse basate sull’Abenomics, il pacchetto proposto dal Presidente Abe per risollevare l’economia del Paese, l’unica misura tangibile rimane per ora l’aumento pre-elettorale dell’Iva, passata dal 5 all’8%; una misura a sua volta causa di una forte contrazione dei consumi, a fronte soprattutto del mancato adeguamento del livello salariale.
Durante la campagna elettorale che ha preceduto le elezioni di dicembre, indette dopo la decisione presa dallo stesso Abe di sciogliere anticipatamente le camere, il primo ministro giapponese aveva annunciato un pacchetto di misure caratterizzate da una politica monetaria ultra-espansiva, volta a far risalire il tetto dei consumi. A far pendere la bilancia dalla sua parte però era stata la decisione di rimandare l’innalzamento dell’iva al 10%, una misura approvata dallo stesso Abe, per il 2017. Ora che la campagna elettorale è finita e Abe è stato ampiamente confermato, il governo giapponese gode della tranquillità necessaria per varare una spesa militare da record, al cui interno si rivedono gli ‘intramontabili’ F35, pari al 50% di quanto Tokyo ha previsto per coprire i costi relativi al welfare dell’intero Paese, con l’obiettivo di giungere al pareggio di bilancio per il 2020. Iva e spese militari in aumento, pareggio di bilancio come orizzonte unico; vi ricorda qualcosa?