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Nigeria: dopo il massacro, le menzogne e l’esodo

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Foto Sat.Epa- in alto, in rosso, la vegetazione di Baga prima degli attacchi. In basso dopo gli attacchi

Il governo nigeriano cerca di ridurre il disastro provocato a Baga da Boko Haram, ma le foto satellitari Epa mostrano un paese raso al suolo. Non c’era nessuno a difesa dei civili

di Marina Zenobio

Ecco le immagini satellitari a infrarosso che mostrano in tutta la loro drammaticità la consistenza dei recenti attacchi del gruppo integralista islamico Boko Haram in Nigeria, contro la popolazione di 16 villaggi ubicati nel municipio di Baga, regione del Borno. Massacrate oltre 2000 persone, dato alle fiamme non meno di 3.700 tra case e negozi, e distrutto buona parte della vegetazione circostante.

Immagini che mostrano le proporzioni catastrofiche dell’attacco, in particolare quello contro il villaggio di Doro Gowon, praticamente cancellato dalla mappa.

Non è la prima volta che Baga subisce attacchi da parte di Boko Haram, ma di sicuro questi ultimi sono stati tra più letali e distruttivi, che hanno avuto come obiettivo la popolazione civile abbandonata, privata della presenza di qualsiasi forma di forze di sicurezza nazionale. Lo denunciano sia Amnesty International che Human Rights Watch, confermando che Boko Haram ha distrutto anche un base militare congiunta, di vari paesi confinanti che si erano uniti per combattere il crimine internazionale, ma che era stata abbandonata.

Purtroppo l’instabilità della zona e i crescenti attacchi del gruppo integralista hanno provocato il ritiro di tutti i contingenti stranieri, quindi Boko Haram non ha incontrato alcuna resistenza quando ha attaccato la popolazione civile, il 3 e il 7 gennaio, perché persino il contingente nigeriano era scappato. Di più, il governo guidato dal presidente Goodluck Jonathan sta cercando di ridurre gli effetti del massacro negando la cifra che parla di 2000 e morti riducendola a meno di 150.

L’esodo verso Ciad

I recenti attacchi hanno prodotto una ondata di rifugiati. Secondo quanto riportato dall’Onu mercoledì scorso, più di 11.000 persone sono fuggite dalla Nigeria per entrare in Ciad.
Circa 2.000 persone si trovano su un isola del lago Ciad, dove sono arrivate nuotando, secondo l’Agenzia Onu per i rifugiati, Acnur. Altre 150.000 abitanti del Borno, terrorizzati, stanno cercando rifugio in altre regioni della Nigeria

Mentre il governo del presidente nigeriano Goodluck Jonathan si dimostra quanto mai incapace di affrontare la situazione e di difendere il suo popolo, Boko Haram si fa largo senza pietà per prendere il controllo di pezzi del paese, arrivando nel suo delirio ad utilizzare persino bambine e bambine per compiere i suoi attacchi letali. Come accaduto tre giorni fa, quando ha “spedito” una bambina carica di esplosivi in mezzo al mercato di Maiduguri, sempre nella regione del Borno. Il gruppo integralista islamico ha fatto saltare in aria la piccola e con lei sono morte almeno 20 persone e altrettante sono rimaste ferite.

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