Arrivate stanotte a Ciampino, ad aspettare le due volontarie il capo della Farnesina, Paolo Gentiloni. Polemiche sul presunto riscatto che il governo nega di aver pagato
Aggiornamento 16 gennaio 2015 ore 11
Sono arrivate all’aeroporto di Ciampino alle 4 di questa notte, dopo un volo di tre ore partito dalla Turchia e, in questa ore, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo si trovano nell’ospedale militare del Celio, a Roma, per i controlli di rito. In giornata saranno ascoltate in procura dai magistrati.
Le ragazze sono apparse molto provate. In una saletta dell’aeroporto hanno subito potuto riabbracciare i familiari.
Rispetto alle polemiche stanno divampando sulla polemica sul presunto riscatto, il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, riferirà alle 13 alla Camera. Ovviamente il governo nega che sia stato pagato qualsiasi riscatto.
Alla gioia e alla soddisfazione per la liberazione di Greta e Vanessa, si affiancano quini le polemiche per il presunto riscatto pagato dal governo italiano che, secondo Al Jazeera, ammonterebbe a 12 milioni di euro.
Restano due gli ostaggi italiani ancora nelle mani di gruppi integralisti e dei quali da tempo non si hanno più notizie. Per padre Paolo Dall’Oglio, gesuita rapito in Siria a fine luglio del 2013, le ultime notizie risalgono all’anno scorso, quando fonti siriane lo davano per detenuto in uno delle prigioni dello Stato Islamico a Raqqa. L’altro ostaggio italiano è il cooperante palermitano Giovanni Lo Porto, 39 anni, di lui si sono perse le tracce dal 19 gennaio 2012, quando scomparve in Pakistan.
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Greta Ramelli 20enne di Besozzo (Varese) e Vanessa Marzullo 21enne di Brembate (Bergamo) sono libere. Le due cooperanti italiane erano state rapite in Siria, ad Aleppo, il 31 luglio scorso.
La notizia è certa e confermata da Palazzo Chigi e dalla Farnesina, dovrebbe essere lo stesso ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, ad aspettare in nottata, all’aeroporto di Ciampino, il rientro delle due giovani donne. Appena in Italia le due volontarie saranno ascoltate dai pm di Roma che seguono il caso. I magistrati del pool antiterrorismo di Roma, che sulla vicenda avevano aperto un’inchiesta per sequestro di persona a scopo di terrorismo, in queste ore sono in attesa di una informativa da parte dei carabinieri del Ros e della Digos.
Nei paesi di provenienza di Vanessa e Greta la notizia è stata accompagnata dal suono delle campane, indescrivibile la gioia delle famiglie a cui la notizia è stata confermata con una telefonata dal premier Renzi.
Un’anticipazione sulla liberazione delle due cooperanti era già stata data nel tardo pomeriggio dal canale Al Mubasher, del network Al Jazira, secondo cui Vanessa e Greta erano state rilasciate dal Fronte al-Nusra, branca siriana di Al Qaida.
La gioia per la liberazione delle due ragazze è stato però subito adombrata dalle polemiche scoppiate dopo che la tv di Dubai Al-Aan ha parlato di un riscatto di 12 milioni di euro che sarebbe stato pagato dal governo italiano per far tornare a casa Greta e Vanessa. In primis le durissime e inopportune parole del leader della Lega, Salvini, che ha dichiarato: “Se veramente per liberare le due amiche dei siriani il governo avesse pagato un riscatto di 12 milioni, sarebbe uno schifo!”.